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lunedì 17 gennaio 2022

Quando la vita quotidiana e la religiosità erano unico contesto

  

Nella foto del 1930, il celebrante è il parroco
Papàs Gassisi.
I due sacerdoti sono a sx di chi osserva
Papàs Nicola LoJacono, a
destra Papàs Pietro LoJacono.

Curiosità: nei secoli passati 
molti dei papàs della Chiesa
Madre sono stati dei LoJacono.

Oggi nel calendario del rito bizantino ed anche in quello romano si ricorda "Sant'Antonio il Grande". 

 Nella memoria di chi oggi, anagraficamente, comincia a diventare anziano, c'è la piazza Matrice e parte dello Spiazzo Greco di Contessa Entellina affollato di animali (capre, pecore, bovini, muli, talvolta pure galline) con papàs Janni Di Maggio e papàs Gaspare Schirò che dopo le orazioni del caso benedivano greggi e animali vari.

  Si trattava di una tradizione -non solamente locale- con radici secolari. Era la ricorrenza che accompagnava nello scorrere del tempo il quadro e la realtà della società contadina. Quella realtà, lo abbiamo scritto più volte sul Blog, che nella Sicilia Occidentale cessa, cede il passo col terremoto del 1968.

 La festa di Sant’Antonio Abate rievoca religiosamente l'eremita egiziano, protettore degli animali domestici, vissuto nel III-IV secolo dopo Cristo. 

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