1973
Il presidente statunitense Richard Nixon annuncia che è stato raggiunto un accordo di pace per il Vietnam.
La lunga e cruenta guerra del Vietnam viene ricordata come una ‘sporca guerra’. Il termine era stato coniato dai francesi a proposito della guerra d’Indocina (1946-1954), combattuta negli stessi luoghi, ma risultò perfetto per descrivere il fallimentare impegno americano in Vietnam, che durò 10 lunghi anni.
Gli Stati Uniti erano stati coinvolti negli avvenimenti in Vietnam a partire dal 1954, subito dopo la fine della guerra d’Indocina, per supportare il dittatore vietnamita Ngo Dinh Diem contro l’avanzata del comunismo. La vera e propria guerra, tuttavia, iniziò nel 1964 e finì nel 1975.
La guerra del Vietnam è parte del processo di decolonizzazione, ma è anche uno dei momenti più drammatici della guerra fredda. Gli Stati Uniti erano schierati contro il mondo comunista, e quindi ritennero giusto supportare un dittatore. Il blocco comunista, che al tempo era già diviso tra Russia e Cina, si rivelò unito nel sostenere con decisione i comunisti vietnamiti del Vietcong contro le forze ‘imperialiste’ degli Stati Uniti.
Ci furono molte ragioni per le quali l’intervento americano fu un fallimento, che probabilmente contribuì a portare una buona parte della popolazione del Vietnam del Sud dalla parte del Vietcong.
I bombardamenti aerei con materiali come il napalm avevano conseguenze brutali, che rendevano la popolazione fortemente ostile agli americani.
I guerriglieri del Vietcong si nascondevano e si mischiavano nei villaggi del Sud. Per impedire ciò, gli americani deportarono i contadini del Sud in ‘villaggi strategici’, circondati da filo spinato e controllati dagli americani.
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