Il quadro per l'elezione del nuovo Presidente sembra bloccato, col centro destra che finge di essere irremovibile su Berlusconi e col centro-sinistra che, con Letta, non sa tessere le file e non sa proporre un nome che unisca.
È ovvio che fino al terzo scrutinio non conosceremo il candidato vero, eppure di nomi ne circolano, pure di alto profilo e gradevoli, ma i partiti non mostrano ... le carte vere.
Personaggi con rigore morale se ne trovano tantissime, a cominciare dalla Emma Bonino, di cui si dice che è anziana e abbastanza rigorista, da Sabino Cassese, di cui si dice essere troppo giurista e troppo costituzionalista, di Giuliano Amato, di cui si dice goda simpatia sia di D'Alema che di Berlusconi ma di essere capace di iniziative dolorose ma efficaci per salvare la barca Italia (rif. Prelievi forzoso dai c/c in una sola notte), la Cartabia, prestigiosa figura del mondo giuridico, che non garba però a Salvini che la trova troppo "garantista" e poco "manettara" in materia di diritti. Mario Draghi, personaggio apprezzato in tutto il mondo, potrebbe essere, al momento attuale, la soluzione. Ma... ma ! lascerebbe a Palazzo Chigi un debito fra i più alti del pianeta, se non il più alto, che finirebbe in mano ad altri, sicuramente "inadeguati", e che farebbero saltare i conti e ridurrebbero il Paese in miseria (modello Grecia). Ci ridurremmo in quanto italiani in un paese commissariato dall'Europa o molto probabilmente fuori dall'Europa, a giocare e sopravvivere con la storica 'lira'. Questa ipotesi, pur stimando, come la maggioranza degli italiani Draghi, preferiamo non prenderla in considerazione, sapendo però che rientra nelle possibilità.
A leggere i giornali, in mezzo a tanta indecisione sia a destra che a sinistra, e comunque con questo non voler mostrare le vere carte in anticipo, c'è chi teme che alla fine potrebbe spuntare, ad opera del sempre vivace e sempre imprevedibile Matteo Renzi un vero "casin..o". E non sarebbe auspicabile.
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