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sabato 15 gennaio 2022

Valle del Belice. Ad oltre mezzo secolo dal terremoto esistono paesi svuotati di presenza umana (2)

 «Negati i fondi della ricostruzione».

L'anniversario del 54° anniversario del terremoto sotto tono.

Necessità di incentivare un diverso modello di sviluppo.

L'anniversario è stato ricordato, stando ai programmi, sotto tono, e d'altronde la notizia che nessuna somma è stata stanziata nella legge statale di bilancio 2022 per completare la ricostruzione delle case e soprattutto delle opere pubbliche nel Belice non suscita apprezzamenti. 

Il primo cittadino di Partanna, coordinatore dei sindaci della Valle, se la prende col vice ministro Cancelliere (m5s) che si era impegnato ed aveva rassicurato i sindaci. Secondo stime del coordinamento dei sindaci per chiudere il capitolo ricostruzione necessitano ancora 176 milioni di euro per completare le prime case private e una somma stimata in 150 milioni per le opere pubbliche.  Ed in queste somme non rientrano le necessità per ri-sistemare la disastrata viabilità della Vallata (che si tratti di strade comunali, provinciali e pure -in buona parte- statali).

Quest'anno non ci sono state (e non sono previste) manifestazioni particolari, se non alcune celerbrazioni liturgiche in alcune località.

 Per quanto attiene l'iniziativa regionale in favore della Valle esiste un impegno assunto dal presidente Nello Musumeci relativamente al finanziamento di 10 milioni di euro per il Belice, già individuati dalla Giunta regionale, e che ancora non trovano concreta modalità di attuazione e di impiego, fa sapere Nicola Catania, coordinatore dei sindaci del Belice.

L'ultimo stanziamento, di appena 30 milioni per l'intera Valle, da parte dello Stato, è avvenuto nel 2017.

Cosa possiamo aggiungere come nostra riflessione (del Blog) a 54 anni dal sisma del '68 se non che è profondamente cambiato lo scenario e soprattutto l'approccio per l'utilizzo delle risorse pubbliche mediante fondate e puntuali programmazioni?. 

 Nel 2022 gli interlocutori, che sia lo Stato o la Regione, pur essendo consapevoli delle fragilità di questo territorio su cui insiste Contessa Entellina esigono che ci si muova all'interno di precisi programmi finanziari da impiegare in maniera vincente con i bandi del Pnrr

Non si deve comunque cadere nella sfiducia; negli ultimi 15 anni il Belice è comunque profondamente cambiato, ci sono giovani che hanno voglia di essere protagonisti, che dedicano tempo, impegno e risorse in attività di produzione e di ospitalità. 

A guardare vicino a noi vanno apprezzate le iniziative di Vivere Slow (Montalbano e Fucarico ed altri), dell'azienda Feudo Pollichino (fratelli Lala), dell'azienda dei fratelli Benanti, dell'azienda dei vini Entellano (Luca Colletti), dell'iconografo (il giovane Bruno)  ed altre ancora. Tutte danno motivo di attrazione nei confronti del mondo esterno.

 L'ultimo stanziamento di 30 milioni, da parte dello Stato, risale al 2017. Oggi -a 54 anni dal sisma del '68- è cambiato lo scenario ma anche l'approccio alla programmazione della spesa pubblica. È ormai difficile trovare un'interlocuzione mirata per la semplice ricostruzione. È invece necessaria la consapevolezza di come le fragilità di questo territorio possono essere elementi da spendere in maniera vincente attraverso i bandi del Pnrr

 Negli ultimi 15 anni il Belice è davvero cambiato, ci sono giovani che hanno voglia di essere protagonisti, che hanno investito in attività di produzione e di ospitalità. Oggi la battaglia deve essere pertanto per lo sviluppo e la promozione del territorio. Le fragilità infrastrutturali aggravate dai ritardi dello Stato possono essere il punto di partenza per intercettare risorse per il sistema viario secondario, la rigenerazione urbana, l'accoglienza e la digitalizzazione.

  Oggi, al contrario dei decenni passati, per conseguire lo sviluppo e la promozione del territorio oltre alla programmazione dei poteri pubblici serve l'impegno e la volontà dei residenti nel Belice, e della Sicilia tutta. 

  Ai nostri giorni va -per chiudere- invocato l'intervento di chi deve, per sopperire alla fragilità infrastrutturale sul territorio, aggravata dai ritardi dello Stato e delle Province regionali che non destinano risorse per il sistema viario secondario, ed ancora per quella che adesso viene definita la rigenerazione urbana, l'accoglienza e la digitalizzazione. indispensabili per immettersi in mercati sempre più ampi.

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