"La guerra all'Austria e' ufficialmente dichiarata. L'Onorevole Sonnino ha telegrafato al nostro ambasciatore a Vienna incaricandolo di presentare al Governo austro-ungarico il testo della dichiarazione di guerra. Lo stato di guerra s'inizia domani 24 Maggio".
Successivamente l'Italia, il 28 agosto 1916, dichiarerà guerra anche alla Germania. Durante il periodo di "neutralità", (agosto 1914-maggio 1915), in Francia fu costituita la "Legione Garibaldina" sotto il comando del Ten. Col. Peppino Garibaldi, figlio di Ricciotti, forte di 4.000 italiani sul fronte delle Argonne. Nello stesso periodo furono espletate delle trattative con l'Austria per ottenere dei compensi territoriali (Trento-Trieste ed altro) con l'impegno dell'Italia a rimanere "neutrale". Tali trattative risultarono infruttuose. Contestualmente il Presidente del Consiglio Antonio Salandra ed il Ministro degli Esteri Sidney Sonnino, sotto la regia di Vittorio Emanuele III, trattarono, nella massima segretezza, con i governi della "Triplice Intesa" (Francia e Inghilterra) fino alla firma del "Trattato di Londra" del 26 aprile 1915 che impegnava l'Italia ad entrare in guerra entro un mese a fianco della "Triplice Intesa".
L'Italia era legata, fin dal 1882, agli Imperi Centrali. Tale Alleanza (Triplice Alleanza) era stata sollecitata da Umberto I che intendeva arginare i movimenti repubblicani e legittimare la monarchia nazionale nata solo 21 anni prima (1861) ed anche per l'ostilità della Francia per questioni coloniali. Ma tale Alleanza con l'Austria era contro lo spirito nazionale. Infatti l'Armata Sarda, prima, e l'Esercito Italiano, dopo, avevano combattuto tutte le guerre risorgimentali contro l'Austria e la Grande Guerra 1815-1918 passerà alla storia come l'ultima guerra risorgimentale per completare l'unità territoriale contro il nemico storico dell'Italia. La guerra 1914-1918 era scoppiata a seguito dell'uccisione dell'erede al trono austriaco, l'Arciduca Francesco Ferdinando e della moglie Sofia, avvenuta a Sarajevo il 28 giugno 1914. La guerra durerà 52 mesi e costerà milioni di morti, feriti, invalidi. Sconvolgerà l'assetto geopolitico dell'Europa e chiuderà per sempre il lungo periodo di pace, progresso scientifico, artistico e sociale, la cosiddetta "Belle Epoque" che aveva i suoi Punti Focali a Parigi e a Vienna.cap. Luigi Cannella.
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