Estratti dalla
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE
D'INCHIESTA SULL'ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA RICOSTRUZIONE
E LA RIPRESA SOCIO - ECONOMICA DEI TERRITORI DELLA VALLE DEL BELICE
COLPITI DAI TERREMOTI DEL GENNAIO 1968
(Istituita con legge 30 marzo 1978, n. 96)
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CAPITOLO VI
LE REALIZZAZIONI A FRONTE DEI PROGRAMMI
b) LA FASE DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE STRADALI.
Alla data del 31 dicembre 1979, l'insieme delle opere stradali ultimate nei 14 comuni occupava una superficie di 2.494.765 metri quadri, con uno sviluppo lineare di 208,5 Km. pari, rispettivamente, al 79,8 per cento delle superfici previste ed all'80 per cento dello sviluppo lineare stimato.
Per meglio valutare l'entità di queste cifre, è tuttavia opportuno riferirsi anche alle quote di opere ultimate nel settore dell'edilizia residenziale, dato che è proprio questo il settore che dà la misura più attendibile della entità dell'insediamento e, quindi, del fabbisogno di infrastrutture viarie. Come si ricorderà, per quanto riguarda l'edilizia a totale carico dello Stato, alla stessa data del 31 dicembre 1979 era stato ultimato il 76,0 per cento degli alloggi programmati e l'80,0 per cento dei vani. Per l'edilizia ammessa a contributo si era potuto stimare che i progetti approvati e finanziati coprissero poco più del 50 per cento del totale degli alloggi previsti. Si giungerebbe in tal modo ad un numero complessivo di circa 8.500 alloggi, pari al 58 per cento circa del numero totale di alloggi indicati dai programmi di trasferimento per le due categorie (1). Viene così ad essere suffragata l'affermazione, più volte ripetuta in diverse occasioni, che la realizzazione della maggior parte delle opere di urbanizzazione primaria ha di gran lunga anticipato la costruzione degli edifici residenziali. Il che, del resto, corrisponde anche alle impressioni riportate durante i sopralluoghi compiuti dalla Commissione nei quali si è potuto constatare come, in diversi comuni, esistessero numerose opere ultimate ma rimaste inutilizzate e, per ciò stesso, avviate inevitabilmente ad un rapido degrado. Ancora una volta, il caso più eclatante è quello del comune di Calatafimi, in cui risultavano ultimate opere stradali in misura addirittura eccedente quella delle opere previste (+ 9,6%) mentre non erano ancora stati avviati a realizzazione gli edifici residenziali, gli edifici scolastici e quelli destinati alle altre strutture collettive.
(1) Ovviamente si tratta di cifre e percentuali approssimative, a causa della già ricordata difficoltà di stima del numero degli alloggi ultimati nel settore della edilizia residenziale ammessa a contributo.
La tabella IV permette di valutare, Comune per Comune, la quantità di opere ultimate in rapporto alle opere stradali previste dai programmi di trasferimento redatti dalla Commissione tecnica ed approvati dall'Ispettorato Generale. In tale Tabella si è omessa la colonna relativa alla percentuale di opere realizzate rispetto a quelle indicate dalle previsioni ISES, perché i valori relativi sarebbero risultati talmente elevati (in alcuni casi, superiori al 300%) da risultare, in pratica, privi di ogni significato.
TABELLA IV. — OPERE STRADALI
PREVISTE DAI PROGRAMMI ED OPERE REALIZZATE
NEI 14 COMUNI AL 31 DICEMBRE 1979
Sono immediatamente evidenti le spiccate differenze esistenti rispetto alla Tabella I, relativa al grado di realizzazione dall'edilizia abitativa a totale carico dello Stato. Oltre ad una più accentuata variabilità della quantità di opere ultimate rispetto ai programmi, con punte minime del 44,5 per cento nel comune di S. Margherita Belice e punte massime del 143,2 per cento nel comune di Vita, si deve registrare una marcata inversione di tendenza tra il gruppo formato dai 4 comuni a trasferiirnento totale degli abitati ed i 10 comuni a trasferimento parziale. Mentre, nel caso dell'edilizia residenziale, il grado di realizzazione dei programmi era molto più uniforme nei comuni appartenenti al primo gruppo, nel settore delle costruzioni stradali tale gruppo è quello che presenta al suo interno la maggiore variabilità (1). Tale inversione tra i due gruppi di comuni si manifesta anche per quanto riguarda il grado complessivo delle realizzazioni rispetto ai programmi con i 4 comuni a trasferimento totale attestati su di un livello nettamente inferiore (67,5%) rispetto ai 10 comuni a trasferimento parziale (88,7%), mentre nel complesso dei 14 Comuni la quota delle opere portate a compimento raggiunge il 79,8 per cento. L'andamento della realizzazione delle opere stradali in rapporto al livello di ultimazione degli edifici destinati alla residenza (sia pure limitatamente ai soli alloggi a totale carico dello Stato, per le ragioni che sono state esposte) si può facilmente valutare osservando la Tabella V.
(1) Il coefficiente di variazione è pari a 43,1 per il gruppo dei quattro comuni a trasferimento totale, mentre scende a 33,9 per il gruppo dei 10 comuni a trasferimento totale.
TABELLA V. — PERCENTUALE DI OPERE ULTIMATE
SU QUELLE PREVISTE DAI PROGRAMMI DI TRASFERIMENTO
NEL SETTORE DELLE OPERE STRADALI ED IN QUELLO DELL'EDILIZIA
RESIDENZIALE A TOTALE CARICO DELLO STATO
Come si può osservare in alcuni casi, e precisamente nei comuni di Poggioreale, Montevago, Vita, Partanna, Santa Ninfa e Santa Margherita Belice, si può riscontrare una certa concordanza tra il grado di realizzazione dell'edilizia residenziale e quello relativo alle opere stradali, pur se in queste ultime avviene sovente che si superino di molto le già ingenti quantità di opere previste dai programmi. In altri casi, come nei comuni di Gibellina, Salaparuta, Salemi, Menfi, Sambuca di Sicilia, Camporeale, Contessa Entellina e Calatafimi, si riscontra una discordanza più o meno accentuata, ma sempre sensibile. Anche questa circostanza può essere considerata come un sintomo di disordine e di mancanza di coordinamento nella programmazione, negli appalti e nella esecuzione delle opere stradali.
Segue (157)
e) UN CASO EMBLEMATICO: LO SVINCOLO DI PARTANNA.
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