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lunedì 31 maggio 2021

Medio Oriente. Perchè non è facile uscire fuori dai problemi geo-politici

La questione della Palestina e poi di Israele

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Dichiarazione di Balfour

La dichiarazione Balfour del
2 novembre 1917 è
documento ufficiale della
politica del governo britannico
in merito alla spartizione
dell'Impero Ottomano
all'indomani della prima
guerra mondiale.

La Gran Bretagna nel corso della prima guerra mondiale -lo abbiamo ricordato- era in Medio Oriente -assieme alla Francia- impegnata contro l'Impero Ottomano. Per essa fu facile ottenere l'appoggio del movimento sionista, che a sua volta non ebbe difficoltà a fare pressione sugli Stati Uniti -dove il movimento era abbastanza influente negli ambienti politici- perchè intervenissero a fianco di Gran Bretagna e di Francia.

Nel contesto di queste pressioni che coinvolgevano il mondo occidentale girò un documento che originava dal mondo ebraico, e che fu più volte rimaneggiato. La struttura del documento si articolava in questi contorti termini: una nazione prometteva a una seconda nazione una terra che allo stato apparteneva a una terza nazione. La stessa prima nazione esprimeva massimo favore per il sorgere sul territorio Palestinese di uno stato da assegnare al "popolo ebraico" senza che ciò, però, potesse arrecare pregiudizio al diritto del popolo e alla religione dei palestinesi.

Come è facile cogliere, il documento se intendeva assecondare una comunità, inevitabilmente era destinato a recare pregiudizio all'altra. E ciò avveniva nonostante il testo tentasse di ingannare i presunti innocui destinatari.

Nell'aprile del 1920 -a guerra conclusa- alla Conferenza di San Remo la Francia ottenne il mandato sulla Siria e sul Libano mentre la Gran Bretagna quello sull'Iraq, la Transgiordania e la Palestina. L'aspirazione degli arabi di ottenere l'indipendenza non sortì effetti però il movimento sionista in qualche modo si sentì protetto dalla presenza in Medio Oriente dei due stati europei.

(Segue)

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