Il governo di estrema destra degli ultimi mesi è stato condiviso -senza esitazione- dal M5S e dal premier Giuseppe Conte. |
Zingaretti, stando alle informazioni che circolano, avrebbe ribadito per l'ennesima volta al M5S che premier dell'eventuale nuovo governo non potrà essere Giuseppe Conte "per la necessità di marcare una discontinuità". Nello stesso tempo il segretario Pd ha fatto sapere allo stato maggiore M5S del "forte malessere" che esso ha creato all'interno del Pd con i suoi continui "ultimatum" sui nomi proposti.
Zingaretti -riteniamo noi- fa bene ad esigere la "discontinuità" dagli uomini e dalla politica che hanno caratterzzato l'ultimo anno e mezzo del governo di estrema destra, egemnizzato -senza che ci sia mai stata obiezione- dalla Lega.
la necessità di marcare una discontinuità |
Verosimilmente Conte sarà una persona corretta e culturalmente frmata ma per un anno e mezzo ha firmato ed avallato -senza mai fiatare- provvedimenti tipici della peggiore destra europea.
Nel Pd (ad oggi, finchè Renzi non formerà il suo partitino "liberale") sono rappresentati i quasi tutti i filoni culturali e politici della Sinistra strica italiana. Il Pd pertanto non può, se non a prezzo di perdere la sua identità, accettare -in continuità dal precedente esecutivo espressione dell'estrema destra- un premier che per svegliarsi dal torpore ha impiegato un anno e mezzo.
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