LA SICILIA-Catania
L'Ars slitta a lunedì prossimo alle 11
l'incardinamento del testo che prevede la manovra di assestamento di bilancio.
Dopo un rinvio ieri di un paio di ore, la seduta è stata definitivamente
aggiornata perché non erano state fornite ai deputati le tabelle allegate con i
relativi importi. Al momento del rinvio erano presenti una decina di deputati,
di cui solo uno di maggioranza. Michele Cimino che ha così commentato: «In un
momento tanto difficile è da irresponsabili non accelerare il voto sulle
variazioni di bilancio attese dal mondo del precariato, dei liberi consorzi e
di quelli di bonifica».
Secondo il presidente della commissione Bilancio,
Vincenzo Vinciullo «i deputati erano nelle condizioni di procedere
all'incardinamento, anche se la decisione assunta rientra nelle loro funzioni»
Il governo regionale pensa intanto a un mutuo con la Cassa depositi e prestiti
per trasferire la parte che i Comuni devono incassare dei 115 milioni stanziati
nell'ultima legge di stabilità. Finora l'erogazione del piano di riparto ha
riguardato solo 50 milioni di euro.
Il saldo di 65 milioni fa parte dei fondi Pac (Piani di azione e coesione) e non sarebbe utilizzabile prima dell'inizio
del prossimo anno.
Nei giorni scorsi il presidente dell'Ars, Giovanni
Ardizzone, si è fatto promotore di un incontro tra il governo (gli assessori
Alessandro Baccei e Luisa Lantieri ) e Anci Sicilia. I Comuni hanno provveduto
a redigere i bilanci tenendo conto delle somme in questione e soprattutto prima
della data utile per l'assestamento (30 novembre) devono poterne disporre.
«Si
tratta - ribadisce Luca Cannata, vice presidente vicario di Anci Sicilia - di
risorse che, essendo previste dalla Legge di Stabilità finanziaria regionale
2016, le amministrazioni locali consideravano certe e per questi motivi molti
sindaci hanno manifestato l'intenzione di assistere alla Conferenza
Regione-Autonomie Locali fissata per martedì 29, nel timore, comprensibile, che
non vi siano le condizioni per le variazioni di bilancio».
Da qui scaturisce la
necessità di un nuovo mutuo. La Cassa depositi e prestiti vanta crediti dai
Comuni siciliani per oltre 65 milioni. Secondo alcuni dati, la cifra del debito
con la Cassa si aggirerebbe intorno ai 180 milioni di euro.
Da qui nascerebbe
più di un perplessità da parte dell'istituto ad accordare un mutuo per l'intero
importo di 65 milioni. Intanto ieri l'assessore Baccei, intervenendo in un'Aula
semideserta, ha confermato che la possibilità di dare risorse ai Comuni passa
attraverso il mutuo in questione. Questo passa da un tempistica di
pubblicazione delle legge possibilmente entro il 5 dicembre per consentire
l'erogazione del finanziamento».
L'assessore Lantieri non intende lasciare
margini a possibili interpretazioni: «Il presidente Crocetta e io conosciamo e
siamo attenti alle problematiche dei Comuni siciliani. La soluzione che stiamo
cercando nei tempi più rapidi possibili, nasce da una volontà comune di
mantenere gli impegni assunti»
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