Il sopravvento della Finanza sull'Economia reale
Nel 1975 le banche centrali del G-10 (le economie più forti del pianeta) crearono il cosiddetto Comitato di Basilea al fine di definire accordi sulle regolamentazioni bancarie fra i vari paesi. Quegli accordi reggono ancora seppure rivisitati nel 1988 -Basilea I-, nel 2004 -Basilea II-, nel 2010 -Basilea III-.
Il Basilea III è stato rielaborato alla luce della crisi che ci attanaglia dal 2008, dopo che negli Usa scoppiò la "grande bolla immobiliare " (crisi dei subprime) e la susseguente crisi finanziaria mondiale.
Per intanto proviamo a capire che il sistema finanziario mondiale è divenuto via va sempre più complesso e sempre più interconnesso al livello planetario, tante che il sistema finanziario è oggi considerato e di fatto opera come "sistema totale".
Dal Basilea III in poi, col sistema a rete sempre più interconnesso, alle banche è richiesto di costituire una riserva speciale nel caso in cui le autorità di supervisione ritengano che vi sia una eccessiva espansione del credito. Casi questi in cui scattano una serie di misure per "raffreddare" l'economia.
Sussistono comunque gravi e grandi dubbi sulle possibilità di riuscire a prevenire le disfatte bancarie se la formazione di "bolle" non è più che tempestiva.
Tutti si chiedono che senso abbia la supervisione su base nazionale se il sistema è interconnesso al livello planetario e i disastri di un paese si estendono ovunque.
Solo da pochi mesi i paesi dell'Unione Europea stanno approfondendo le misure che condurranno all'unione bancaria nella zona euro.
Nostro obiettivo sarà in prosieguo di scoprire come e perchè la politica va scadendo di importanza per fare largo alla Finanza. Ed una prima evidenza la si coglie col Referendum di modifica costituzionale del 4 dicembre, voluto secondo alcune fonti su spinta oltre che dell’Unione Europea e degli Usa di Obama, anche da JP Morgan, società finanziaria con sede a New York, “leader” nei servizi finanziari globali.
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