Tempo fà un attore di grido del nostro Paese definiva la Costituzione Repubblicana, quella vigente e nata dalla guerra di Resistenza al Fascismo, la più bella del mondo, poi -più recentemente- quell'artista ha cambiato idea e si propone col suo voto di modificarla il prossimo 4 dicembre partecipando al referendum.
Nulla da eccepire.
La Costituzione garantisce piena libertà a ciascuno di esprimere l'espressione di voto liberamente e di cambiare opinione nel volgere del tempo.
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Il Referendum indetto per il 4 dicembre ci stimola a percorrere un immaginario cammino fra i valori, i principi, gli istituti giuridici ed i congegni che la nostra Carta offre.
La Costituzione va letta, va studiata e va soprattutto praticata, prendendo le mosse dai principi fondamentali che costituiscono la sua ragione d'essere.
Nei programmi scolastici dovrebbe sussistere pure il corso di educazione civica ma sappiamo tutti quanto sia bistrattato: e poi ci lamentiamo se non riusciamo a crescere come buoni cittadini del Paese (in altri tempi si usava dire della Patria).
Sappiamo tutti che la democrazia si difende prima di tutto facendo crescere nel Paese lo spirito di cittadinanza che le frequenti lezioni di educazione civica dovrebbero diffondere.
Qui, sul Blog, siamo costretti a procedere per flash e concetti brevi.
La Costituzione è la legge fondamentale del nostro Stato:
contiene le norme essenziali regolatrici
della vita civica e politica, imperniate sui
valori d libertà e di eguaglianza, di giustizia, di pace e di
progresso sociale,
che sono la linfa vitale della società democratica.
La Costituzione, con la consacrazione dei diritti della
persona umana, favorisce l'instaurazione e il consolidamento
della cooperazione e dell'amicizia con gli altri popoli nelle
relazioni economiche e culturali.
I primi 12 articoli recano i principi fondamentali che stanno alla base di tutto l'ordinamento.
Nei Principi fondamentali sono fissate le
fondamenta del nostro Stato:
--la sovranità
popolare e l’ordinamento democratico,
--l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge,
--l’affermazione delle libertà degli individui
e
--il riconoscimento dell’importanza del
lavoro come mezzo di realizzazione dei
singoli e di progresso per l’intero Stato.
LEGGIAMO e
ASSORBIAMO
Art. 1
L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul
lavoro.
La sovranità appartiene
al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti
della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce
e garantisce i diritti inviolabili
dell’uomo, sia
come singolo sia nelle
formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità,
e richiede l’adempimento
dei doveri inderogabili
di solidarietà
politica, economica e
sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla
legge, senza distinzione
di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni
politiche, di condizioni
personali e sociali.
È compito della Repubblica
rimuovere gli
ostacoli di ordine economico
e sociale, che, limitando
di fatto la libertà
e l’eguaglianza dei
cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona
umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione
politica, economica
e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce
a tutti i cittadini il diritto
al lavoro e promuove le
condizioni che rendano
effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il
dovere di svolgere, secondo
le proprie possibilità
e la propria scelta,
un’attività o una funzione
che concorra al progresso
materiale o spirituale
della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile,
riconosce e
promuove le autonomie
locali; attua nei servizi
che dipendono dallo Stato
il più ampio decentramento
amministrativo;
adegua i principi ed i
metodi della sua legislazione
alle esigenze dell’autonomia
e del decentramento.
Art. 7
Lo Stato e la Chiesa cattolica
sono, ciascuno nel
proprio ordine, indipendenti
e sovrani.I loro rapporti sono
regolati dai Patti Lateranensi.
Le modificazioni
dei Patti, accettate dalle
due parti, non richiedono
procedimento di
revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose
sono egualmente
libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose
diverse dalla cattolica
hanno diritto di organizzarsi
secondo i propri
statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento
giuridico italiano.
I loro rapporti con lo
Stato sono regolati per
legge sulla base di intese
con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove
lo sviluppo della cultura
e la ricerca scientifica e
tecnica.
Tutela il paesaggio e
il patrimonio storico e
artistico della Nazione.
Art. 10
L’ordinamento giuridico
italiano si conforma alle
norme del diritto internazionale
generalmente
riconosciute.
La condizione giuridica
dello straniero è regolata
dalla legge in
conformità delle norme
e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale
sia impedito nel suo
paese l’effettivo esercizio
delle libertà democratiche
garantite dalla
Costituzione italiana, ha
diritto d’asilo nel territorio
della Repubblica,
secondo le condizioni
stabilite dalla legge.
Non è ammessa l’estradizione
dello straniero
per reati politici.
Art. 11
L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa
alla libertà degli altri
popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie
internazionali;
consente, in condizioni
di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di
sovranità necessarie ad
un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia
fra le Nazioni; promuove
e favorisce le organizzazioni
internazionali
rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica
è il tricolore italiano:
verde, bianco e rosso,
a tre bande verticali
di eguali dimensioni.
RIEPILOGO
DA TENERE SEMPRE PRESENTE
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