La Chiesa delle Anime Sante
(foto degli anni venti del Novecento)
Gli avi arbëresh, con la profonda coscienza religiosa alla quale ispiravano gli interessi politici della comunità, considerarono nel corso dei precedenti cinque secoli la chiesa come centro della vita pubblica.
La chiesa Madre per alcuni secoli fu oltre che sede delle sacre rappresentazioni liturgiche il luogo delle riunione civiche e pure luogo di chi voleva/doveva sottrarsi alla violenza baronale e a quella degli ufficiali del Signore feudale.
Fu a lungo sede dei convegni per decidervi -a consiglio- le più rilevanti questioni cittadine. Questo avvenne fino ai primi decenni del settecento; poi le riunioni di tenore civico cominciarono a tenersi nella Chiesa delle Anime Sante, in piazza, anche perchè più vicina al Palazzo civico (l'odierno municipio).
Questo tipo di assemblee civiche all'interno della Chiesa del Purgatorio (come è pure denominata) si protrassero fino al primo/secondo decennio del Novecento.
Lì si tenevano anche i seggi elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale nel corso dell'Ottocento quando il confronto locale avveniva fra "Bianchi" e "Neri" ed il numero degli elettori era più o meno di 150 soggetti (tanti furono nel 1904 per l'elezione del nuovo sindaco, tenutasi sempre con l seggio situato in questa chiesa).
Lì si tenevano anche i seggi elettorali per il rinnovo del Consiglio Comunale nel corso dell'Ottocento quando il confronto locale avveniva fra "Bianchi" e "Neri" ed il numero degli elettori era più o meno di 150 soggetti (tanti furono nel 1904 per l'elezione del nuovo sindaco, tenutasi sempre con l seggio situato in questa chiesa).
Un gran numero di questi 150 elettori risiedeva a Palermo ma era proprietario di fondi agrari nel territorio contessioto.
Si votava -eravamo nell'Italia liberale- infatti in relazione al censo posseduto.
L'Aula Consiliare nel piano superiore dell'attuale Palazzo Municipale è stata realizzata in tempi, recenti, molto recenti.
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