LA REPUBBLICA-Palermo
A PALAZZO d'Orléans e all'assessorato ai Rifiuti
è partito il conto alla rovescia per inviare la spazzatura dei siciliani
all'estero, ridisegnare il piano rifiuti con la previsione dei
termovalorizzatori e avviare la costituzione dell'Aio unico come chiesto da
Roma.
Bulgaria, Portogallo e Romania: sono questi i Paesi che potrebbero
raccogliere la spazzatura della Sicilia. Il costo stimato è pari a 140 euro a
tonnellata, in media 40 euro in più. Costi che dovrebbero affrontare i Comuni.
Entro agosto saranno almeno 160 mila le tonnellate di immondizia da invia re
fuori regione. Finito il trimestre successivo, questa quota salirà a 190 mila
tonnellate. Conti alla mano, da qui a novembre i costi in più dovrebbero
ammontare ad almeno 14 milioni di euro.
«Stiamo studiando però un'ipotesi di
lavoro che ci consentirebbe di ridurre questa quantità», dicono dal
dipartimento. L'idea sarebbe quella di inviare all'estero soltanto il rifiuto
secco, molto ricercato per produrre energia. Un altro impegno preso con Roma
riguarda la creazione dell'Agenzia unica dei rifiuti. Ieri l'assessore Vania
Contrafatto ha consegnato il testo del disegno di legge in Presidenza.
A PAGINA
II
A Palazzo d'Orléans e all'assessorato Rifiuti è
partito il conto alla rovescia per inviare la spazzatura dei siciliani
all'estero, ridisegnare il piano rifiuti con la previsione dei
termovalorizzatori e avviare al costituzione dell'Ato unico come chiesto da
Roma.
Su tutti questi fronti ieri si sono fatti passi in avanti importanti e
già si aprono partite milionarie.
L'INVIO DEI RIFIUTI ALL'ESTERO
Bulgaria,
Portogallo e Romania: sono questi i Paesi che potrebbero accogliere la
spazzatura della Sicilia. Al dipartimento Acque e rifiuti hanno già sondato la
possibilità di incenerire in questi Paesi. Verso la Bulgaria e la Romania il
trasporto avverrebbe via nave in parte e poi via treno, mentre in Portogallo
solo via nave. Il costo stimato è pari a 140 euro a tonnellata, in media 40 euro
in più rispetto allo smaltimento di oggi in discarica.
Costi che dovrebbero
affrontare i Comuni. Secondo le stime fatte dal dipartimento, entro agosto
saranno almeno 160 mila le tonnellate da inviare fuori regione. A novembre, finito
il trimestre successivo, questa quota salirà a 190 mila tonnellate. Conti alla
mano, da qui a novembre i costi m più do vrebbero ammontare ad almeno 14
milioni di euro. «Stiamo studiando però un'ipotesi di lavoro che ci
consentirebbe di ridurre l'immondizia da esportare», dicono dal dipartimento.
L'idea sarebbe quella di inviare all'estero soltanto il rifiuto secco, molto
ricercato perché più produttivo ai fini dell'utilizzo energetico. In questo
caso, i termovalorizzatori in Portogallo, Bulgaria e Romania potrebbero ridurre
di molto il costo del trasporto. Un tentativo per inviare i rifiuti fuori
dall'Isola si sta facendo poi con Parma.
Nel frattempo, comunque, le singole
discariche possono prendere autonomamente accordi con altri impianti in giro
per il mondo. La società che gestisce la discarica di Trapani sta già sondando
alcuni Paesi del Nordafrica, mentre la Sicula trasporti, che gestisce il sito
di Lentini, si sta muovendo verso la Bulgaria.
A giorni, comunque, il dirigente
del dipartimento, Maurizio Pirillo, pubblicherà una "manifestazione
d'interesse intemazionale" per firmare i primi accordi con impianti in
altri Paesi.
LA RIFORMA DEGLI ATO
Un altro impegno preso con Roma riguarda la
riforma del sistema degli Ambiti ottimali. Ieri l'assessore Vania Contrafatto
ha consegnato il testo del disegno di legge in Presidenza, e adesso spetta al
governatore convocare la giunta per approvarlo. Con Roma l'impegno era di varare entro giovedì il testo da
inviare all'Ars. Prevista la creazione di un ente unico che si chiamerà Eser.
Una sorta di agenzia esterna composta da nove bacini d'ambito di raccolta,
corrispondenti alle ex province ma che potrebbero crescere per «esigenze
territoriali».
Per ogni bacino ci sarà una conferenza dei sindaci che eleggerà
i suoi rappresentanti nell'assemblea dell'Ato, composta solo da una trentina di
sindaci. L'assemblea nominerà un presidente e assumerà un direttore generale.
Il governatore Crocetta voleva avocare al governo il potere di nominare un
Consiglio d'amministrazione. Alla fine si è scelto di non prevedere alcun cda,
ma soltanto un "comitato di controllo" che sarà nominato dal governo
regionale.
Compito dell'Eser sarà quello di bandire le gare per il servizio di
raccolta e smaltimento rifiuti nei nove bacini d'ambito con gare pubbliche
oppure con affidamento in house, consentendo di salvare le grandi
municipalizzate come la Rap a Palermo.
L'ente dovrà anche fissare una tariffa
unica per tutti i servizi, dalla raccolta alla differenziata, passando per il
conferimento in discarica. Previste norme di salvaguardia per i dipendenti
amministrativi dei vecchi Ato e per i 12 mila addetti alla raccolta impiegati
al momento nelle varie società di gestione. Rimane una domanda: riuscirà questo
ddl a passare indenne all'Ars?
Una cosa è certa: il governo nazionale è pronto a
commissariare la Sicilia se non rispetterà gli impegni presi.
Termovalorizzatori ed Eser compresi.
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