GIORNALE DI SICILIA
Mentre la Sicilia brucia, infuriano le polemiche sui ritardi negli
interventi con alcune zone che sarebbero rimaste scoperte.
Secondo Vincenzo Figuccia (Forza Italia) «i lavoratori antincendio, avviati
ieri (mercoledì, ndr), sono sprovvisti dei mezzi per intervenire negli incendi
odierni».
Secondo il deputato regionale «gli addetti allo spegnimento delle
fiamme sono bloccati perché nessuno gli ha messo a disposizione autobotti ed
altri mezzi».
I Cinque stelle all'Ars contestano «l'improvvisazione della Regione».
«Le notizie che arrivano - dicono - sono catastrofìche e mettono a nudo le
falle di un sistema antincendio sicuramente da ripensare in toto».
Anche i
sindacati contro la Regione «colpevole, ancora una volta, di gestire in maniera
sbagliata risorse, settore e forestali», dice Giuseppe La Bua, segretario della
Uila Palermo, che aggiunge: «Da mesi, e in maniera pressante, chiediamo di
predisporre interventi antincendio. Abbiamo anche presentato una proposta di
riforma del settore per utilizzare al meglio fondi e personale».
Secondo il
sindacato in Sicilia i forestali sono 22.966:1.341 quelli a tempo
indeterminato, gli altri sono i precari suddivisi in 151 giornate (5.295), 101 giornate (9.687) e 78 giornate (6.643).
A questi si aggiungono quelli impegnati
nella campagna antincendio, 7 mila (6.800 dei quali stagionali).
La maggior
parte (6.396) sono impegnati in provincia di Palermo, altri 3.599 nel Catanese,
3.018 in provincia di Catania.
Per Tonino Russo, segretario della Fiai Cgil di
Palermo «i tempi dei finanziamenti non possono decidere le sorti dei boschi. La
prevenzione va fatta nei tempi e nei modi opportuni. La carenza dei fondi non
può dare adito a manutenzioni frammentate. Ci sono tratti di boschi in cui la
manutenzione non viene fatta da troppo tempo». In serata in una nota congiunta
i segretari di Fai Cisl, Fiai Cgil e Uila Uil annunciano «tolleranza zero per
chi usa il fuoco».
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