FONDI UE PER I CAMPI
«RIDURRE GLI SPAZI DI INTERMEDIAZIONE TRA UFFICI E IMPRESE»
Antonello Cracolici siede da pochi giorni alla
guida dell'assessorato regionale all'Agricoltura e deve subito, da un lato,
fare i conti con le emergenze, dall'altro guardare al futuro del comparto a
cui, nei prossimi anni, affluiranno oltre due miliardi di euro grazie al nuovo
ciclo di programmazione europea,
· ·
Quali sono le priorità del settore agricolo oggi?
«Bisogna innanzitutto mettere in attività il
nuovo Psr (Piano disviluppo rurale, ndr). Il piano nei primi giorni di dicembre
sarà definitivamente approvato dalla Commissione europea. Subito dopo dovremo attivare le procedure per
utilizzare le risorse e metterle a disposizione degli operatori: si tratta di
oltre 2 miliardi e 200 milioni».
··· Su quali linee vi muovete?
«Il Psr prevede il sostegno alle imprese agricole
sul fronte dell'innovazione e del rafforzamento del sistema imprenditoriale, il
sostegno all'infrastrutturazione a servizio delle imprese (come ad esempio la
banda larga), contributi prevalentemente ai giovani imprenditori (finalizzati al
ricambio generazionale), sostegno alla filiera. L'obiettivo è concentrare ogni
azione per sostenere la filiera, dalla produzione alla commercializzazione.
Dobbiamo investire sulla qualità, siamo la regione con la più alta estensione
di biologico. Il programma siciliano è, economicamente, il più importante in
Italia, e tra i più importanti in Europa. Dobbiamo riuscire a valorizzare i
nostri prodotti, renderli competitivi sui mercati. Ma la vera
"medicina" che serve alla Sicilia è la fiducia, investire sull'autostima
perché nessuno fuori da qui risolverà i nostri problemi. Dobbiamo smetterla di
piangerci addosso».
··· I bandi del Psr potranno essere sbloccati
subito?
«Alcuni bandi sono stati avviati nei mesi scorsi,
ad esempio quello sul biologico e quello sulla indennità compensativa (tutte
forme di sostegno diretto agli agricoltori). Ma io voglio lavorare perché si
superi la filosofia del bando, nei prossimi giorni andrò a Bruxelles per
verificare se ci sono le condizioni per avviare altre procedure. I bandi spesso
finiscono per finanziare oggi attività che si faranno fra due anni, quando le
condizioni aziendali e di mercato sono cambiate. Penso quindi a un sistema a
sportello dinamico, un meccanismo grazie al quale sia possibile ogni 3 o 4 mesi
aprire delle finestre. È importante anche lavorare per eliminare gli spazi di
intermediazione fra pubblica amministrazione e cittadino dove troppo spesso di
annidano mafia e corruzione. E poi credo che dobbiamo intervenire sulla
"animazione territoriale": dobbiamo passare da un'idea di Psr come
"bancomat" a un Psr come strumento di sviluppo innovativo, utilizzare
i Gai e i Consorzi per sviluppare la condivisione delle metodologie e il legame
fra territorio e prodotto. La Sicilia ha una ricchezza, ed è la sua biodiversità.
L'agricoltura è il nostro petrolio ma è come se non avessimo mai creato le
raffinerie. E allora dobbiamo fare della Sicilia la terra del gusto e del
sapore, fare della Sicilia la vera Expo. Ecco, a questo proposito ho un
progetto, "Sweet Island": trasformare la Sicilia da terra
"dura" in terra " dolce" attraverso i prodotti di
pasticceria, partendo dai suoi ingredienti principali: dalla mandorla alla
ricotta, dal pistacchio alla nocciola...».
··· Questa terra però fa i conti spesso anche
con i danni provocati dal maltempo...
«Ci sono episodi che si sono ripetuti negli
ultimi tempi e territori particolarmente danneggiati come ad esempio Licata. La
Regione ha dichiarato stato di calamità. Mercoledì incontrerò i rappresentanti
istituzionali di Licata e delle zone colpite per verificare l'accertamento dei
danni ma, mi dicono gli uffici, saranno rimborsabili solo i beni non
assicurabili. Un problema che dovremo affrontare e che valuterò con gli
uffici».
··· Possono esserci interventi di prevenzione
di qualche genere? «Parlare di prevenzione in alcuni casi è impossibile, ma il
mantenimento è sicuramente necessario. La manutenzione delle colline
permette di mettere in sicurezza i territori e aiuta ad evitare frane, così
come credo che mantenere puliti e monitorare gli alvei dei fiumi sia
un'attività sulla quale investire. Queste
attività possono essere svolte dai forestali. Penso ad una riforma del comparto
lungo due direttrici: da un lato la cosiddetta "prevenzione civile"
(ossia tutte le attività di manutenzione) e dall'altro la messa a reddito
dell'attività forestale, attraverso lo sfruttamento delle biomasse o del legno
come fonte energetica. Ricchezza e sicurezza devono essere le parole chiave».
· · Oggi
però per i forestali l'emergenza è quella di completare le giornate lavorative.
«Nella prima settima di insediamento ho diviso il
mio tempo occupandomi delle emergenze (come i forestali, ma anche Esa, Istituto
zootecnico, Consorzi di bonifica) e cercando di programmare. Lavoriamo
costantemente per trovare una soluzione, ma è sbagliato parlare di
"vertici andati a vuoto": non è così e si rischia solo di aumentare
la tensione e appesantire il clima attorno a questa situazione. Che i 16
milioni di euro circa approvati con la recente "manovra di bilancio"
fossero sufficienti per autorizzare circa 10 giornate lavorative era noto a
tutti ma la delibera approvata dal Cipe la scorsa settimana consente di
guardare ai prossimi giorni con maggiore serenità. L'amministrazione regionale
sta cercando una soluzione che consenta di anticipare l'applicazione del
deliberato del Cipe nelle more che si concluda la procedura amministrativa a
Roma».
··· Lei è chiamato a occuparsi di un altro
settore delicato come quello della pesca...
«La Sicilia ha mille chilometri di costa ed è
circondata da tré mari. La pesca, in particolare quella artigianale che
costituisce la nostra forza imprenditoriale, va sostenuta per accrescere la
capacità di competere in un settore nel quale le grandi flotte che attraversano
il Mediterraneo troppe volte "la fanno da padroni". Ma la stessa
Commissione europea ci indica che la pesca è solo una delle attività che il
mare ci offre. Le nostre marinerie sono una ricchezza su cui investire, occorre
rafforzare il sistema degli "affari marittimi": in questi anni
abbiamo perso troppi posti di lavoro in questo settore». ··· E come è
possibile rilanciare la zootecnia?
«Produciamo tanta qualità, ma abbiamo ancora
troppi allevamenti allo stato brado. Bisogna puntare sulla qualità e anche in
questo caso sulla filiera: ho appena visitato un impianto di trasformazione del
suino nero dei Nebrodi che esporta in Europa prosciutto e salami, è questa la
strada giusta per rafforzare il settore zootecnico».
•••A proposito di animali allo stato brado è
appena stato pubblicato in Gazzetta il piano per l'abbattimento dei cinghiali
al Parco delle Madonie.
«Sono piani di abbattimento controllati, svolti
da personale autorizzati, non è procedura di caccia al cinghiale selvaggio. È
un sistema per ridurre l'impatto della proliferazione dei capi selvatici,
diminuendo il pericolo per le persone e per le coltivazioni».
··· Questa nuova giunta è quella «giusta» per
arrivare a fine legislatura?
«Il nostro dovere è dare una risposta ai problemi
alla Sicilia. E di fronte ai problemi, la politica ha il dovere di trovare
soluzioni e "metterci la faccia". Io sono un politico del Pd, e ci ho
"messo la faccia". Quanto al governo, dubito che in questa
legislatura ne nasca un altro».
··· Nel Pd però si registrano tensioni per la
nomina del nuovo capogruppo all'Ars, ruolo che lei si appresta a lasciare con
l'ingresso in giunta.
«Un partito deve essere fatto da gente
responsabile. La gente guarda a noi sapendo che è il partito che ha la
responsabilità di selezionare la classe dirigente. C'è in gioco la credibilità
della politica e credo che giochi e giochetti vadano messi da parte.
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