Che dire ?
Eventi di questo tipo suscitano reazioni sdegnate in chiunque ne venga a conoscenza, ma spesso, le decisioni che si prendono, o le conclusioni a cui si giunge in seguito a queste reazioni è dettato più dall’emotività che non da un ragionamento razionale.
Perchè avvengono simili sciagure?
Contro chi puntare il dito?
Chi deve assumersene la responsabilità?
Come si può prevenirle?
Difficile trovare una risposta adeguata ad ogni interrogativo, anche perchè i sostenitori di una tesi molto spesso sono pronti a scartarne a priori qualsiasi altra.
Sicuramente una tesi accreditata in maniera quasi universale è che alla base di questi eventi c’è la corruzione, la speculazione, il famoso “magna-magna” che tuttavia non va assolutamente considerato “all’italiana” : questi problemi avvengono in tutto il mondo, comprese le realtà più avanzate al mondo, troppo spesso glorificate a sproposito (nel 2007 a Minneapolis, negli Stati Uniti, crollò di schianto un ponte ad otto corsie, causando nove morti). Per realizzare un’opera pubblica, grande o piccola che sia, lo Stato stanzia una quota che destinerà alla stessa ed in seguito incaricherà un’azienda specializzata nella realizzazione della stessa dopo una gara di appalti. Il percorso sembra lineare, ma in realtà nasconde molte insidie:
chi è incaricato di stimare i costi?
I preventivi delle aziende appaltatrici sono verificabili?
Chi è incaricato di supervisionare il regolare svolgersi della prassi?
La scelta dell’azienda appaltatrice avviene su basi oggettive?
Anche in questo caso abbiamo una ridda di interrogativi. Come dirimerli? Da principio vanno ignorate quelle voci che parlano di “decrescita” (mai felice) o che si scagliano a prescindere contro qualsiasi grande opera (considerata sempre costosa, inutile, speculativa, dannosa per la natura, ecc…), ma che non alzano la voce contro le tante piccole opere che hanno causato l’attuale grave dissesto idrogeologico e le conseguenti tragedie.
Una cosa e' certa: la sfiducia nei confronti di chi ci governa ha raggiunto il colmo (ignoranti, corrotti, menefreghisti e spesso mascalzoni).
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