Riflessione e condivisione
sul discorso del Papa a Firenze
Quando
la religione, come la scienza, come il diritto, come la politica, spinge verso
l’alto le sue teorie immaginando di poter raggiungere la sua finalità,
sbaglia.
Il
fine della religione non è comprendere Dio ma portare in salvo l’uomo.
I
precetti religiosi quando credono di potersi fondare sulla idea di Dio sono
pura astrazione. Dio nessuno l’ha mai visto, si legge sul Vangelo di
Giovanni, e la sua idea, per quanto alta e sublime, va maneggiata con cura
per non incorrere nel rischio di nominarlo invano.
Nella
cultura corrente i principi, i valori, le idee, tendono ad innalzarsi e mai a
piegarsi verso il basso.
Le
idee della mente, quelle che nascono dentro la psiche, se non vengono
tenute a bada dal pragmatismo della coscienza, conducono
molto spesso fuori strada, all’assurdo ed alla negazione della realtà.
La
morale non è uniformarsi all'idea astratta di Dio. La morale è confrontarsi con
il bene e con il male che sono sulla terra.
Il
punto di riferimento per l’uomo non è il cielo ma la terra. Nella terra
esistono i malati, i perdenti, i falliti, gli afflitti. L’azione dello spirito
che è nei cieli, va rivolta sulla terra dove sta il dolore.
La
città dei cieli esiste eccome, essa non è affatto un luogo inventato, un isola
che non c’è, una metafora andata a male, una allegoria inconcludente e
sopportabile solo in quanto chimera innocua e futile.
La
città dei cieli è il sapere più bello, più grande, più giusto che ci sia. Ma
per avere senso essa deve scendere dai suoi spazi perfetti e deve
contaminarsi con i luoghi reali ed imperfetti che stanno sulla terra.
Ecco perchè condividiamo il discorso di Papa Francesco di oggi a Firenze.
Ecco perchè condividiamo il discorso di Papa Francesco di oggi a Firenze.
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