La legge della Santa Sede non si applica ai cronisti italiani.
Gaetano Azzariti, costituzionalista alla Sapienza di Roma, ha letto le norme con le quali i giudici pontifici vogliono incriminare Emiliano Fittipaldi e Gianluca Nuzzi. Il giurista va giù duro: «Processando i due giornalisti, il Vaticano rischia di porsi fuori dall’Europa e dal suo diritto».
Il nuovo codice penale vaticano non vale per gli italiani?
«Siamo davanti a un equivoco. Il nuovo articolo 10 del codice penale Vaticano punisce “chiunque si procura illegittimamente o rivela notizie di cui è vietata la divulgazione”. Letteralmente dunque si applica a “chiunque”. Ma così non è. Basta leggere la lettera apostolica di accompagno delle nuove norme scritta da papa Francesco: le modifiche si applicano solo ai dipendenti della curia romana. E i due giornalisti in questione non mi paiono esserlo. Chiaro, no?».
Non è stata messa in pericolo la sicurezza di uno Stato estero?
«No, e anche questo conta. Le norme in discussione mirano a garantire la sicurezza dello Stato della Città del Vaticano. A leggere i libri, non mi pare che sia la questione. Che c’entra per esempio l’appartamento del cardinal Bertone con la sicurezza vaticana? Ma c’è soprattutto altro».
Cos’altro?
«Il sistema di fonti del diritto canonico afferma che si recepisce la legislazione italiana laddove non modificata o contraddetta da una legge vaticana.
Si applicano allora i principi fondamentali della nostra Costituzione e l’articolo 21 che garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero e che sottrae la stampa da autorizzazioni o censure».
E le norme internazionali?
«Il sistema giuridico vaticano si conforma anche alle norme internazionali. Tra queste, ricordo l’articolo 11 della Carta di Nizza, che tutela “la libertà di opinione e di ricevere o comunicare informazioni senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”. Ecco, le autorità della Santa Sede rischiano ora di cozzare contro questa norma».
Nessun altro Paese occidentale si sarebbe comportato così?
«Diciamo che il Vaticano rischia di entrare in contrasto con la cultura giuridica europea».
Cos’altro?
«Il sistema di fonti del diritto canonico afferma che si recepisce la legislazione italiana laddove non modificata o contraddetta da una legge vaticana.
Si applicano allora i principi fondamentali della nostra Costituzione e l’articolo 21 che garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero e che sottrae la stampa da autorizzazioni o censure».
E le norme internazionali?
«Il sistema giuridico vaticano si conforma anche alle norme internazionali. Tra queste, ricordo l’articolo 11 della Carta di Nizza, che tutela “la libertà di opinione e di ricevere o comunicare informazioni senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”. Ecco, le autorità della Santa Sede rischiano ora di cozzare contro questa norma».
Nessun altro Paese occidentale si sarebbe comportato così?
«Diciamo che il Vaticano rischia di entrare in contrasto con la cultura giuridica europea».
ROBERTO SAVIANO, scrittore
Emiliano Fittipaldi rinviato a giudizio dalla magistratura vaticana. Si punisce chi vuol spegnere l'incendio e non chi lo ha appiccato.
DAGOSPIA,
Il Sultano e lo Zar |
La giustizia in Vaticano
“CORVI” E GIORNALISTI SENZA I LORO AVVOCATI, ECCEZIONI RESPINTE E CALENDARIO DI UDIENZE FORZATE PER ARRIVARE A 5 CONDANNE ESEMPLARI ENTRO L’8 DICEMBRE
– LA CHAOUQUI SENTE PUZZA DI FARSA E VALUTA DI DICHIARARSI “RIFUGIATA POLITICA” IN ITALIA
GIOVANNI MINOLI, giornalista
I jet russi volavano a 6 mila metri quindi volevano farsi vedere dai radar turchi, non volevano nascondersi.
Qualcosa non torna nelle dichiarazioni turche; 10 avvertimenti in 5 minuti, ma il jet russo è stato nello spazio aereo turco 17 secondi.
Sia i piloti russi che il jet sono caduti in territorio siriano, qualcosa proprio non torna.
Ci sarà un confronto di documenti tra i radar turchi e quelli russi per capire come è andata davvero.
È un anno e mezzo che gli aerei della Nato e quelli russi si sfidano nei cieli dell’Est Europa e del Baltico.
La Turchia ha cercato di coinvolgere la NATO in uno scontro con la Russia".
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