Prescindendo
dal male che i governanti greci hanno fatto al loro paese, al loro popolo,
truccando conti pubblici, sperperando denaro pubblico e immaginando di
ritenersi "bravi" perchè furbi e disonesti, c'è da dire e da gridare
che questa Europa costruita solo sulla misura delle merci e dei capitali non ci
piace.
Merci e
capitali girano, possono girare liberamente anche se sono frutto di ruberie, di
speculazioni e di corruzione.
Certo, ha ragione l'amico greco quando pone l'ottica sul
tipo di Europa che finora è stata costruita.
Come accettare di
1) essere l'immigrato e restare imbrigliato a
Ventimiglia ?
2) essere il pensionato greco in fila allo sportello di una
banca senza soldi ?
3) essere cittadino di un'istituzione che litiga per
accogliere qualche decina di migliaia di uomini e donne che fuggono dalla fame
e dalla guerra che essa stessa (assieme al resto dei grandi paesi capitalisti)
contribuisce a causare ?
4) assistere alla scrupolosa vigilanza sui bilanci pubblici,
ma non sui diritti degli esseri umani ?
5) conoscere l'etica dell'onorare i debiti, ma ignora quella
della solidarietà umana ?
Sì, posta su questo piano l'Europa non ne esce bene.
L'Europa, ovviamente, non esce bene nemmeno quando ai massimi livelli
di governo dei singoli paesi pone dei "furbi" piuttosto che dei
"competenti", dei famelici ladri piuttosto che persone oneste e di
larghe vedute.
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