Il Pd renziano dopo avere sfiduciato il sindaco di Roma,
Ignazio Marino, è passato ad individuare altri uomini del "vecchio
corso".
E' passato a sfiduciare anche il governatore siciliano Crocetta
che replica: "Siete come Lima e Ciancimmo".
Il caso
Farane, il braccio destro di Renzi nelle province di Sicilia
così si esprime: Crocetta? Se fosse "un interlocutore credibile"
si potrebbe ragionare dei fondi che il governo nazionale deve sbloccare in
favore della Sicilia. Ma a Roma, Crocetta non piace più e allora....,
Osserva il governatore siciliano, "Faraone usa lo stesso
linguaggio dei Lima e dei Ciancimino... Non è un linguaggio da governo
democratico: cioè la Sicilia dovrebbe pagare che c'è un presidente non
allineato? Ci sarebbe da andare in Procura, se il suo fosse il messaggio
ufficiale del governo...".
Nel giorno in cui gli arrestano il medico di
fiducia, Matteo Tutino, primario di Villa Sofia incappato in una storia di
chirurgia estetica spacciata per indispensabile (e, quindi, rimborsabile dal
servizio sanitario), Crocetta rischia di diventare un nuovo caso Marino. Come a
Roma, anche in Sicilia i renziani insistono per liquidare leader interni
diventati scomodi e ingombranti: e entrambi (Marino come Crocetta) rimandano al
mittente le accuse senza troppi convenevoli.
Il Pd, ultima versione, ormai somiglia tanto, fin troppo,
alla Forza Italia degli anni ruggenti: arroganza, politiche di destra,
riverenza assoluta verso il capo.
Non può, per amore di verità, sostenersi che Crocetta sappia
governare. Tutt'altro !
Un tempo esistevano i partiti e le questioni si risolvevano
non con gli insulti sui giornali ma nelle assemblee, nei congressi e dei
dibattiti fra posizioni di maggioranza e minoranza.
Oggi il berlusconismo ha contagiato destra e sinistra.
Chi
non loda il Capo è fuori.
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