Una bellezza da meritare
Abbiamo fatto molto per rovinare il Belpaese.
Ma molto possiamo fare ancora per riportarlo
allo splendore di una volta.
Salvatore Settis ci
spiega come . .
Innanzitutto dobbiamo
dire chi è Salvatore Settis: Illustre
intellettuale prestato all’ambiente, in
tanti incontri in giro per le città, negli sferzanti articoli sui giornali
( l’ultimo : Keynes per salvare il
Belpaese) e nel documentato Paesaggio Costituzione cemento (Einaudi). Insigne
archeologo, è stato Direttore della Scuola Normale di Pisa, è accademico dei
Lincei.
-
Professore,
dunque l’Italia non è più il Belpaese ?
< Questo primato è sempre più in pericolo .. a
causa degli stessi italiani, che si sono dimostrati indegni della propria
tradizione .>
-
Ma la tutela
dell’ambiente non è prevista in modo
specificio dalla nostra Costituzione, all’art. 9?
<La cultura
civile che si è incarnata nelle norme e nelle leggi dei comuni e degli Stati preunitari aveva un
principio guida: il primato del bene pubblico sugli interessi del privato. Lo
steso principio viene ribadito dalla Costituzione, fedele a questa tradizione,
scritta negli anni difficili ma esaltanti del dopoguerra. I comportamenti
attuali degli italiani sembrano, invece, ispirati dal principio opposto.E’
prevalso lo slogan , nel senso che ognuno nel
suo fa quello che vuole, anche se danneggia chi gli sta accanto. L’Italia è la nostra casa, dobbiamo badare
all’effetto che le nostre azioni possono avere sul paesaggio circostante.>
-Lei sottolinea un
paradosso: alla bassa natalità della nostra popolazione corrisponde un
inarrestabile aumento del consumo di suolo, delle edificazioni e della
cementificazione…
< E’ un paradosso gravissimo, e rivela che non è vero
quanto ci viene spiegato periodicamente:
cioè che l’edilizia deve essere considerata il motore dell’economia.
Abbiamo due milioni di appartamenti
invenduti, centomila solo a Roma. Se si costruisce e non si riesce a vendere ,
sia la ricaduta economica sia l’impatto
sull’ambiente urbano sono negativi. In nome del presunto ruolo salvifico
dell’edilizia, negli ultimi trenta anni sono stati varati almeno tre grandi condoni, diverse sanatorie, piani casa,
incentivi per capannoni in cui non si produce né si immagazzina nulla, ma che
assicurano vantaggi fiscali ai costruttori.
Un grande storico dell’arte, Bernard Berenson, nei primi anni
cinquanta, diceva che l’Italia sarà
bella finchè sarà povera. Una
dichiarazione terribile, eppur vera !>
-
Quali dovrebbero
essere le priorità di un modello di sviluppo sostenibile ?
< Negli ultimi decenni si è imposta la tendenza a
favorire le imprese, senza penare a uno sviluppo a lungo termine. Spero che
l’attuale Governo e quelli che seguiranno la invertano. Per esempio, sarebbe
importante che una parte cospicua di spesa pubblica fosse indirizzata a sanare
il dissesto idrogeologico che affligge il nostro Paese, a evitare che a
ogni pioggia abbondante muoia qualcuno e che i torrenti uccidano le persone e
distruggano le case, (come in Liguria
). Stanno sorgendo associazioni locali per la difesa dell’ambiente, si calcola
che ne esistano almeno quindicimila, la coscienza civica dei cittadini sta
crescendo, anche se manca coordinamento.
-
Una
questione concreta: le sovrintendenze.
Per alcuni vanno smantellate …
< Il sistema italiano della tutela dei beni ambientali e culturali – sulla carta il
migliore del mondo – è stato il primo a suddividere il territorio in aree
organizzate per competenze territoriali e disciplinari. Il collegamento di
competenze specifiche con un territorio è il vero segreto della tutela. Oggi
funziona sempre meno. Il sistema
andrebbe migliorato, non smantellandole, ma rafforzandole, soprattutto sul
piano del personale: da almeno
venticinque anni entra un addetto ogni
dieci uscite, l’età media è sui
sessanta anni. Così viene meno
anche quell’apporto di sangue fresco e idee innovative che i giovani
portano con sé. Con un ulteriore paradosso: il ministero dell’Università ha
incrementato i corsi di laurea in Beni culturali, eliminando nel contempo ogni
sbocco professionale .>
-
Come valuta il
coinvolgimento dei privati ?
< Lo giudico
molto importante, ma non può sostituirsi
alò ruolo dello Stato. Bisogna puntare
su alcuni meccanismi, come la defiscalizzazione delle donazioni. Non dimentichiamo che nel 1998-99, ministro Veltroni, i musei furono
trasformati in Fondazioni, proprio con
l’obiettivo di far entrare i privati. A
oggi, solo un museo, l’Egizio di
Torino, ha vissuto tale trasformazione….
( sintesi tratta da
Famiglia Cristiana - 1
Gennaio 2012 - auto
Nessun commento:
Posta un commento