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mercoledì 6 febbraio 2013

Ambiente. Il primato del bene pubblico sugli interessi del privato ... a cura di Nicola Graffagnini

Una bellezza da meritare
Abbiamo fatto molto per rovinare il Belpaese.
Ma molto possiamo fare ancora per riportarlo
 allo splendore di una volta.  

Salvatore Settis ci spiega come .  .
Innanzitutto  dobbiamo dire chi è Salvatore Settis:  Illustre intellettuale prestato  all’ambiente, in tanti incontri in giro per le città, negli sferzanti articoli sui giornali (  l’ultimo : Keynes per salvare il Belpaese) e nel documentato Paesaggio Costituzione cemento (Einaudi). Insigne archeologo, è stato Direttore della Scuola Normale di Pisa, è accademico dei Lincei.

-          Professore, dunque l’Italia non è più il Belpaese ?
< Questo primato è sempre più in pericolo  ..  a causa degli stessi italiani, che si sono dimostrati indegni della propria tradizione .>

-          Ma la tutela dell’ambiente non  è prevista in modo specificio dalla nostra Costituzione, all’art. 9?
<La cultura civile che si è incarnata nelle norme e nelle leggi  dei comuni e degli Stati preunitari aveva un principio guida: il primato del bene pubblico sugli interessi del privato. Lo steso principio viene ribadito dalla Costituzione, fedele a questa tradizione, scritta negli anni difficili ma esaltanti del dopoguerra. I comportamenti attuali degli italiani sembrano, invece, ispirati dal principio opposto.E’ prevalso lo slogan , nel senso che ognuno nel suo fa quello che vuole, anche se danneggia chi gli sta accanto.  L’Italia è la nostra casa, dobbiamo badare all’effetto che le nostre azioni possono avere sul paesaggio circostante.>

-Lei sottolinea un paradosso: alla bassa natalità della nostra popolazione corrisponde un inarrestabile aumento del consumo di suolo, delle edificazioni e della cementificazione…
< E’ un paradosso gravissimo, e rivela che non è vero quanto ci viene spiegato periodicamente:  cioè che l’edilizia deve essere considerata il motore dell’economia. Abbiamo due milioni di appartamenti invenduti, centomila solo a Roma. Se si costruisce e non si riesce a vendere , sia la ricaduta economica sia l’impatto  sull’ambiente urbano sono negativi. In nome del presunto ruolo salvifico dell’edilizia, negli ultimi trenta anni sono stati varati almeno tre grandi condoni, diverse sanatorie, piani casa, incentivi per capannoni in cui non si produce né si immagazzina nulla, ma che assicurano vantaggi fiscali ai costruttori.  Un grande storico dell’arte, Bernard Berenson, nei primi anni cinquanta, diceva che l’Italia sarà bella  finchè sarà povera. Una dichiarazione terribile, eppur vera !>

-          Quali dovrebbero essere le priorità di un modello di sviluppo sostenibile ?
< Negli ultimi decenni si è imposta la tendenza a favorire le imprese, senza penare a uno sviluppo a lungo termine. Spero che l’attuale Governo e quelli che seguiranno la invertano. Per esempio, sarebbe importante che una parte cospicua di spesa pubblica fosse indirizzata  a sanare  il dissesto idrogeologico che affligge il nostro Paese, a evitare che a ogni pioggia abbondante muoia qualcuno e che i torrenti uccidano le persone e distruggano le case, (come  in Liguria ). Stanno sorgendo associazioni locali per la difesa dell’ambiente, si calcola che ne esistano almeno  quindicimila, la coscienza civica dei cittadini sta crescendo,  anche se manca coordinamento.

-          Una questione  concreta: le sovrintendenze. Per alcuni  vanno smantellate …
< Il sistema italiano della tutela dei beni  ambientali e culturali – sulla carta il migliore del mondo – è stato il primo a suddividere il territorio in aree organizzate per competenze territoriali e disciplinari. Il collegamento di competenze specifiche con un territorio è il vero segreto della tutela. Oggi funziona sempre meno.  Il sistema andrebbe migliorato, non smantellandole, ma rafforzandole, soprattutto sul piano del personale:  da almeno venticinque anni  entra un addetto ogni dieci uscite, l’età media  è  sui  sessanta anni. Così viene meno  anche quell’apporto di sangue fresco e idee innovative che i giovani portano con sé. Con un ulteriore paradosso: il ministero dell’Università ha incrementato i corsi di laurea in Beni culturali, eliminando nel contempo ogni sbocco professionale .>

-          Come valuta il coinvolgimento dei privati ?
< Lo giudico molto importante, ma non può  sostituirsi alò ruolo dello Stato. Bisogna puntare  su alcuni meccanismi, come la defiscalizzazione delle donazioni. Non dimentichiamo che nel 1998-99, ministro Veltroni, i musei furono trasformati  in Fondazioni, proprio con l’obiettivo  di far entrare i privati. A oggi, solo un museo, l’Egizio di Torino, ha vissuto tale trasformazione….
( sintesi  tratta  da  Famiglia Cristiana  - 1 Gennaio  2012  -  auto

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