I pilastri dell'ultima manovra finanziaria sono tre:
-Nuove ed ulteriori entrate tributarie (fra tutte, l'iva e il gioco ad incremento continuo del costo del carburante)
- Tagli sulle spese (soprattutto degli enti locali: regioni e comuni) con l'esclusione dei costi della politica; politica che ormai in Italia assume agli occhi del 50% dell'elettorato i colori del parassitismo piuttosto che quello di "servizio alla comunità";
-Lotta all’evasione fiscale.
EVASIONE FISCALE
I mancati introiti a cui lo Stato è costretto a rinunciare sono notevoli e si contano col centinaio di miliardi di euro.
I controlli sulla regolarità delle transazioni ed antievasione sono quasi inesistenti nel nostro Paese, all'infuore delle verifiche della Guardia di Finanza che spesso hanno un effetto deterrente di immagine prescindendo dai contenuti delle verifiche.
Vediamo quali sono i nuovi strumenti di lotta all’evasione:
Lo spesometro, che consente al Fisco un “monitoraggio” costante del cittadino di cui si osservano più da vicino e con maggiore attenzione le spese ed attraverso il quale è possibile verificare l’effettiva congruenza tra spese effettuate e redditi dichiarati.
Per le operazioni effettuate dal 1° gennaio al 30 giugno 2011, secondo quanto stabilito dall’art. 21 del D.L. n. 78/2010 (Manovra d’estate 2010), l’obbligo di monitoraggio ha riguardato le operazioni per le quali sussiste l’obbligo di fatturazione e la cui soglia minima di riferimento è pari a 3.000 euro, al netto dell’IVA.
Lo strumento è stato esteso anche all'acquisto di beni e servizi per i commercianti al dettaglio ed i prestatori di servizio che certificano i corrispettivi con ricevute e scontrini fiscali.
E' operativo dal 1° luglio 2011:
1) Per acquisti di importo pari o superiore ai 3.600 euro Iva inclusa sarà necessario infatti esibire il codice fiscale. Il commerciante registrerà i dati e invierà gli estremi dell’operazione all’Agenzia delle Entrate: vanno comunicati partita iva o codice fiscale sia dell’acquirente che del commerciante.
2) Se l’importo pagato è superiore ai 3.600 euro ed il pagamento dei corrispettivi avvenga mediante carta di credito, di debito o prepagata (bancomat) non esiste l'obbligo di comunicazione dell’operazione all’Agenzia delle Entrate.
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