Un ricercatore ha incamerato in un computer i cognomi dei 61.000 professori italiani che insegnano nelle Università del paese nelle più disparate discipline. Con criteri matematico-statistici ha lavorato per vedere quanti erano i cognomi "in assoluto" ossia senza che esistessero ripetizioni. E' emerso che fossero 27.000.
S. Allesina, ricercatore italiano di ecologia ed evoluzione presso il Computation Institute dell’Università di Chicago, grazie all’elaborazione condotta e' arrivato a cogliere che il sistema di selezione delle cattedre presenta una diffusa ricorrenza degli stessi cognomi nelle medesime facoltà e corsi di lauree.
L’analisi statistica rivela un nepotismo rampante a causa della elevata concentrazione di cognomi all’interno delle istituzioni accademiche e, confrontando la frequenza dei cognomi fra più di 61 mila professori di medicina, ingegneria, giurisprudenza e altri campi, si scopre che il modello è incompatibile con la prassi di reclutamento imparziale di una politica di assunzioni regolari perché, in genere, c’è meno di una probabilità su mille che con assunzioni regolari i cognomi siano soltanto 7.471. L’analisi respinge l’idea che i casi recentemente pubblicizzati di nepotismo accademico in Italia siano incidenti isolati, specialmente al Sud.
Nei primi posti della particolare graduatoria del nepotismo figurano tutte le sedi universitarie siciliane: 5° Catania con percentuale di docenti con lo stesso cognome; al 6° posto segue a ruota la Kore di Enna. L’università di Messina, invece, è all’8° posto, mentre al 16° posto si piazza Palermo.
la ricerca comunque non e' sufficientemente penetrante per rivelarci il vero grado di nepotismo. Quanti mariti e moglie, con cognomi differenti, si trovano a lavorare nella medesima facoltà universitaria ?
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