Il sonno della ragione
E continua “Domenica sera il presidente ha tentato la carta della disperazione: la desistenza. Ritirare i suoi candidati, là dove «un democratico» può battere il lepenista. Di fatto, un’alleanza all’ultimo istante con la sinistra. Jean-Luc Mélenchon, ha subito risposto di sì”.
Se i lepenisti, i vincitori del primo turno elettorale, facessero quello che hanno promesso nel corso della campagna elettorale, prosegue il giornalista e storico Cazzullo:
== sarebbe la fine dell’Europa, li’ dove fino ad oggi abbiamo saputo che il diritto comunitario prevale su quello nazionale.
== sarebbe la fine del debito comune; e -lascia intendere- sappiamo tutti che finora l’Italia può’ avere una montagna di debito solo perché c’è l’Europa che le fa da scudo.
== sarebbe la fine del progetto di difesa comune europeo, proprio quando la Russia non fa nulla per non apparire aggressiva; verrebbe meno ovviamente la solidarietà all’Ucraina.
== sarebbe la fine del Pnrr, degli eurobond e quant’altro l’Europa ha finora messo in campo.
Aldo Cazzullo chiude il suo giudizio sul voto francese di domenica con questa frase: il sonno della ragione, se non mostri, può generare comunque un sacco di guai.
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