6) per chi vuole riflettere
In tanti si chiedono se la parola "felicità " abbia ancora un senso. La risposta non può che essere positiva. E non si tratta di coinvolgere l'ingegneria genetica di cui i media parlano tanto, troppo.
La felicità -come da sempre, dall'inizio dell'umanità- deriva dall'ascolto e soddisfacimento dei bisogni biologici, psicologici e culturali che hanno il fine di restituire significato alla vita, alla creazione dei rapporti interpersonali e sociali che corrispondano meglio non solo alle esigenze perenni, ma anche ai bisogni quotidiani e a quelli della natura umana.
Noi, gli umani, abbiamo perduto il senso del nostro stare nel mondo, avendo demolito filosofie e religioni. Ai nostri giorni a prevalere nel nostro vivere è il pragmatismo, l'opportunità del momento. Felicità deve significare che tutti devono poter assegnare un valore, un significato, alla propria esistenza, attribuire un senso alto all'amore e persino alla morte.
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