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lunedì 15 luglio 2024

Appunti di Storia Siciliana (1)

 Scrivono gli storici siciliani Francesco Benigno (Nascita: 28 gennaio 1955) e Giuseppe Giarizzo (1927-2015):


Il celebre mosaico bizantino
di Madonna con bambino
 del VII secolo d.C. custodito
nella Galleria Regionale di
 Palazzo Abatellis di Palermo, 
secondo più storici proviene
dal Castello di Calatamauro.

Secondo altri studiosi
il bene risalirebbe al
XIII-XIV secolo.



Il delicato equilibrio fra l'impero  ( bizantino) e la Chiesa di Roma. 

Benché non mancassero momenti di forte tensione (fra Impero di Bisanzio e sede papale di Roma), sfociati spesso in aperti contrasti, nell'insieme la situazione resse fino all'inizio  dell'VIII secolo, quando sali' sul trono di Bisanzio  Leone III, un ex stratego del thema anatolico. La fatidica "scintilla"  fu l'aspra lotta da lui portata avanti  contro il culto delle immagini sacre (iconoclastia), culminata nell'ordinanza  che ne imponeva  la rimozione dalle chiese (726). 

Il decreto aveva motivazioni  di ordine teologico  ed era in parte influenzato  da fermenti religiosi  orientali (si ricordi che per gli ebrei  e per i mussulmani  non è possibile rappresentare Dio in sembianze umane). Esso colpiva però una delle caratteristiche della religiosità bizantina, per cui suscitò  una vera e propria tempesta e assunse sempre più chiaramente  un carattere politico, come attacco alle Istituzioni ecclesiastiche  e particolarmente ai monasteri, il cui prestigio e il  cui potere si fondava anche sul possesso delle immagini sacre. In Occidente poi si trasformò in vero e proprio scontro aperto con il papa, che prima vieto' che in Italia  e a  Roma  si pagassero le tasse dovute a Bisanzio e poi fece condannare l'iconoclastia  da un Concilio.  Per tutta risposta, i Bizantini confiscarono i patrimoni della Chiesa  di Roma in Sicilia e in Calabria e nel 751 annessero la Chiesa siciliana e quella calabrese al Patriarcato di Costantinopoli. Il distacco da Roma non modificò tuttavia la posizione dottrinale della Chiesa di Sicilia, che rimase sempre fedele  al culto delle immagini, anche se mutò  la sua organizzazione gerarchica  e la sua prassi liturgica. Fu allora che il Patriarca di Costantinopoli  divenne capo della  Chiesa siciliana, rappresentato nell'Isola dal vescovo di Siracusa che ne divenne il metropolita; si generalizzo'  inoltre il passaggio dal rito latino a quello greco e si infittirono le relazioni tra il monachesimo siciliano e quello greco.

 Si concludeva così il processo di bizanizzazione della Sicilia, avviato al tempo di Gregorio Magno, che sarà tanto profondo e durevole (in certe zone sopravvisse  alla stessa conquista araba)  da poter essere spiegato, secondo alcuni storici, solo con il riemergere  di una grecita' siciliana mai venuta meno, neanche  durante i lunghi secoli  della presenza romana nell'Isola.

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