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sabato 20 luglio 2024

Il mondo entro cui viviamo: il tempo delle domande

3) per chi vuole riflettere

 Sul pianeta esistono problemi enormi da affrontare. In teoria ad occuparsene dovrebbero essere con volontà’ e competenza la politica in primo piano e le religioni per un’altra ampia parte e sfera. 

 Nel terzo millennio si combatte una guerra crudele in Ucraina (e non solamente li’), quasi nel cuore dell’Europa, a cui ne’ la politica degli uomini, ne’ il ruolo esercitato sulle coscienze degli uomini dalle religioni, riescono a porre rimedio. 

  Edgar Morin, filosofo e sociologo francese ultracentenario (103 enne) e’ noto soprattutto per l'approccio interdisciplinare con il quale tratta un'ampia gamma di argomenti, fra cui l'epistemologia dice” «La planetizzazione significa ormai comunità di destino per tutta l'umanità. Le nazioni consolidavano la coscienza delle loro comunità di destino con la minaccia incessante del nemico esterno. Ora, il nemico dell'umanità non è esterno. È nascosto in essa. La coscienza della comunità di destino ha bisogno non solo di pericoli comuni, ma anche di un'identità comune che non può essere la sola identità umana astratta, già riconosciuta da tutti, poco efficace a unirci; è l'identità che viene da un'entità paterna e materna, concretizzata dal termine patria, e che porta alla fraternità milioni di cittadini che non sono affatto consanguinei. Ecco che cosa manca, in qualche modo, perché si compia una comunità umana: la coscienza che siamo figli e cittadini della Terra-Patria. Non riusciamo ancora a riconoscerla come casa comune dell'umanità».

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