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domenica 17 luglio 2016

Hanno detto ... ...

MAURZIO MOLINARI giornalista e scrittore, dal 1º gennaio 2016 direttore del quotidiano La Stampa.
La democrazia in Turchia
Il colpo di Stato (vero o orchestrato) ha riconsegnato ad Erdogan il prestigio che si era deteriorato.

Lo scontro fra modernità ed
oscurantismo dentro l’Islam si gioca sull’interpretazione del testo del Corano, ecco perchè è cruciale il ruolo degli imam.

BOBO CRAXI, politico
Cordoglio per le vittime di Andria.

Mi auguro che lo Stato revochi la concessione del tratto ferroviario ai parenti dell'Avvocato.


GABRIELLA CERAMI, giornalista
Andria-Nizza due latitudini diverse, due vicende incomparabili, ma un dolore che si somiglia. Il dolore degli italiani che piangono i propri cari e i propri connazionali morti o dispersi per strage. Quella ferroviaria, quella terroristica: il lutto italiano le unisce.
In Puglia è il giorno dell’addio, quello pubblico. Ad accompagnare le tredici bare (le famiglie delle altre dieci vittime hanno scelto i funerali privati) c’era anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha portato l’abbraccio del Paese intero. Urla di disperazione e lacrime sono rimbombate in un palazzetto dello sport sconvolto dopo lo scontro, avvenuto martedì scorso, tra i due treni sul binario unico Andria-Corato. Pianti ma anche rabbia di un’Italia che si è svegliata fragile ancora una volta. “Le nostre coscienze – ha detto il vescovo Luigi Mansi - sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quelle prassi dell'economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all'interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere”. Sulle bare, allineate ai piedi dell'altare, sono stati appoggiati fiori, fotografie, messaggi di cordoglio e oggetti personali.
Nello stesso tempo il pensiero va a Nizza, alla speranza delle famiglie che cercano di rintracciare i propri cari dispersi in seguito all'attentato avvenuto sul lungomare nel giorno della festa nazionale francese, quando un camion si è fiondato sulla folla causando oltre ottanta morti. A distanza di due giorni i numeri delle persone italiane, che non si riescono a rintracciare, sono ancora incerti. “Al momento la situazione è molto fluida, preferisco non dare numeri esatti che potrebbero illudere o spaventare. Siamo al lavoro con le autorità francesi. Gli accertamenti sono complessi e procedono con lentezza. Siamo in attesa dei dati ufficiali”, dice la console italiana a Nizza Serena Lippi, mentre aumenta sempre di più l’angoscia delle famiglie che attendono notizie dei propri cari dispersi.
Nel pomeriggio si è parlato di numeri che variavano dai 31 ai 27, di molti di loro non si hanno ancora le generalità. Intanto nell'ospedale Pasteur è stata ritrovata Marinella Ravotti, la donna del Cuneese di cui non si avevano notizie dalla sera del tragico attentato. Ha subìto numerosi traumi e anche il viso è tumefatto, la figlia Beatrice l'ha riconosciuta dagli anelli. Piero Massari, marito di Carla Gaveglia, dice invece di non avere ancora notizie della moglie: “Ci hanno lasciati soli. Qui c'è la più totale mancanza di informazione - denuncia a Repubblica - mia moglie potrebbe essere ricoverata in un ospedale in stato di incoscienza, e nessuno me lo sa dire. Ma com'è possibile che manco ci dicano dove si trovano i feriti non ancora identificati? Ancora adesso non sanno niente”.
La figlia Matilde, fa sapere il padre, sta bene. È stata operata a una caviglia e all'inguine, colpito e ferito da un pezzo di plastica schizzato nell'impatto con il tir e diventato un proiettile. Massardi, come gli altri parenti delle persone italiane ancora irrintracciabili, è disperato. Vorrebbe andare a riconoscere i corpi conservati anche in camion frigo, perché “nella camera mortuaria non c’è spazio per tutti”, nella speranza di trovare sua moglie.
L’unità di crisi della Farnesina non esclude che ci possano essere vittime italiane, ma ancora c’è solo tanto caos e i parenti delle vittime lamentano di non avere abbastanza informazioni. Così i familiari di Angelo D'Agostino e della moglie Gianna Muset, i due coniugi di cui non si hanno notizie da giovedì sera, hanno deciso di partire autonomamente verso Nizza: “Sul posto cercheremo direttamente notizie dei nostri genitori. La nostra speranza è che siano ancora vivi e, al limite, ricoverati in qualche ospedale”. Nella notte la Farnesina ha inviato tre funzionari nella città della Costa Azzurra. Le indagini, le ricerche e il confronto dei dati - fanno sapere dal ministero degli Esteri - proseguono. Ma la confusione è tale che non esiste ancora una lista ufficiale delle vittime né il numero dei nostri connazionali feriti.

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