Le banche: Cosa riusciamo a capire dalla lettura dei giornali;
cosa ricordiamo dell'esame di Tecnica bancaria
Il sistema bancario italiano, questo è noto a tutti, soffre perchè una grande massa di "crediti" (appostati nella parte attiva del Patrimonio) sono "deteriorati", ossia di difficile (o impossibile) riscossione. Il Patrimonio è quindi intaccato, non è realistico. Questo gli speculatori lo sanno e si buttano sulla preda vedendola sofferente.
Il governo, che istituzionalmente deve garantire la funzionalità del sistema produttivo italiano, di cui le banche sono un asse rilevante, ha ottenuto da Bruxelles uno strumento di protezione del sistema bancario, ossia una garanzia pubblica da 150 miliardi per la liquidità agli istituti, una cifra equivalente all'8% del Pil.
Non è però detto che questo piano salva-banche sia convincente, sia sufficientemente idoneo ad intimorire gli speculatori che, purtroppo, riescono a guadagnare anche, e soprattutto, quando i mercati scendono.
La garanzia dei 150 miliardi, più che altro uno scudo, andrebbe attivata -si fa sapere- solo in caso di emergenza, non è quindi nè un aiuto di stato (tradizionale nell'Italia del secondo dopoguerra), nè una iniezioni di denaro pubblico nel sistema bancario.
Rappresenta una sorta di paracadute contro la speculazione.
Rappresenta una sorta di paracadute contro la speculazione.
scadenze dei prossimi mesi:
1) le banche italiane hanno in portafoglio obbligazioni, una delle loro fonti di sostentamento, per ben 120 miliardi di euro, che nei prossimi mesi scadranno e dovranno essere rinnovate. Il rinnovo lo si ottiene quando si è affidabili.
2) Entro luglio le principali 53 banche europee (comprese le italiane) affronteranno i periodici stress test (= accertamento della solidità di un istituto di credito, effettuato mediante la simulazione di diversi scenari economici e finanziari e la valutazione del loro impatto sul bilancio e sul capitale dell'istituto).
3) La borsa finora pare non abbia preso atto dell'iniziativa governativa dei 150 miliardi da eventualmente usare come scudo. Forse perchè non si conoscono ancora i dettagli sul tipo di intervento e quindi non si riesce a dare una valutazione tecnico-giuridica.
Il mercato vuole capire.
Il mercato vuole capire.
4) Se i crediti inesigibili rendono opachi i bilanci delle banche, è ovvio ed è urgente che si torni alla trasparenza.
Il governo al fine di offrire percorsi di smaltimento dei crediti di difficile esazione sta operando con uno strumento in via di definizione, il cosiddetto fondo Atlante 2. Con una disponibilità iniziale di 5 miliardi, il "sistema" proverà a comprare i crediti in sofferenza a un prezzo maggiore rispetto a quello, molto basso, offerto dal mercato. Il denaro del fondo Atlante non è pubblico ma raccolto all'interno del sistema bancario medesimo. Dovrebbe servire a smaltire i crediti deteriorati, con risorse via via crescenti.
Si vuole puntare -sostanzialmente- a creare un mercato delle sofferenze, ossia dei crediti di difficile esazione. Ma, i 5 miliardi sono davvero pochi.
Il governo al fine di offrire percorsi di smaltimento dei crediti di difficile esazione sta operando con uno strumento in via di definizione, il cosiddetto fondo Atlante 2. Con una disponibilità iniziale di 5 miliardi, il "sistema" proverà a comprare i crediti in sofferenza a un prezzo maggiore rispetto a quello, molto basso, offerto dal mercato. Il denaro del fondo Atlante non è pubblico ma raccolto all'interno del sistema bancario medesimo. Dovrebbe servire a smaltire i crediti deteriorati, con risorse via via crescenti.
Si vuole puntare -sostanzialmente- a creare un mercato delle sofferenze, ossia dei crediti di difficile esazione. Ma, i 5 miliardi sono davvero pochi.
5) L'Europa dei nostri giorni, in economia, è liberista e pertanto non ammette l'intervento diretto degli stati nei sistemi produttivi. Eppure, sui giornali circolano ipotesi su un intervento diretto dello Stato sulla ricapitalizzazioni degli istituti in difficoltà.
Se l'ipotesi fosse attendibile, si tratterebbe di prestare alle banche alcuni miliardi (sottoscrivendo azioni ?) di euro che poi tornerebbero nel bilancio pubblico grazie anche al maggior valore che acquisterebbero una volta risanati gli Istituti. Certo, convincere i partner europei ad allentare un po’ i vincoli sugli aiuti di Stato alle banche, come accadde nel 2008, dopo la crisi della Lehman, non sarà affatto facile.
Se l'ipotesi fosse attendibile, si tratterebbe di prestare alle banche alcuni miliardi (sottoscrivendo azioni ?) di euro che poi tornerebbero nel bilancio pubblico grazie anche al maggior valore che acquisterebbero una volta risanati gli Istituti. Certo, convincere i partner europei ad allentare un po’ i vincoli sugli aiuti di Stato alle banche, come accadde nel 2008, dopo la crisi della Lehman, non sarà affatto facile.
Per chiudere
Ha problemi solamente l'Italia ?
Questa Banca tedesca ha
una esposizione ai derivati pari a circa quindici
volte il Pil tedesco e risulta essere la
maggiore fonte potenziale al mondo di shock esterni per il sistema finanziario.
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