L'Italia in lutto per le vittime di Dacca
ENRICO MENTANA, direttore del Tg La7
Noi piangiamo i nostri morti e poi volgiamo lo
sguardo verso i cani rabbiosi che li hanno ammazzati. E la domanda è sempre la
stessa.
Che senso umano ha? Fare irruzione in un ristorante per uccidere
qualcuno solo perché non è islamico, al grido di "Dio è grande", e
poi morire.
Una sola cosa è più inspiegabile delle scelte dei kamikaze
islamisti: la mancata sollevazione di massa contro le loro nefandezze da parte
delle comunità musulmane nel mondo. In ogni civiltà si creano gli anticorpi
contro le degenerazioni ideologiche o culturali o sociali. Invece il terrorismo
jihadista strage dopo strage sta schiacciando l'Islam moderato, che esiste ma è
senza voce, per timore di ritrovarsi la bestia in casa.
Il risultato è quello
peggiore, e rischia di tagliare il mondo in due aprendo sterminate praterie ai
tagliagole di Al Baghdadi
SERGIO MATTARELLA, Presidente della Repubblica
«È veramente una sensazione di orrore senza
confini. Una barbarie che riguarda tutto il mondo»,
«Proprio perchè è una barbarie senza confini
occorre una risposta comune». Questa volta si tratta «davvero di un prezzo
molto alto per l'Italia», è la strage di italiani più pesante dopo quella di
Nassiriya, ha sottolineato ancora il presidente,
«Tutta l'Italia si stringe intorno ai familiari
delle vittime di Dacca, con grande solidarietà. Per esprimere questo dolore ho
deciso di rientrare a Roma per rendere omaggio alle salme»
MATTEO RENZI, premier
"L'Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la nostra vita quotidiana. Gli italiani sono colpiti ma non piegati, siamo un popolo tenace".
"Davanti all'ennesima tragedia dell'estremismo radicale di radice islamica che continua a colpire tante parti del mondo, credo che sia il momento in cui l'Italia tutta unita dia un messaggio di dolore e compassione, ma dia anche un senso di grande determinazione, forza e decisione".
"Abbiamo il dovere di rispondere con ancora più decisione e determinazione in difesa dei nostri valori di cui siamo orgogliosi. I nostri valori sono più forti delle loro fobie. Dobbiamo averne consapevolezza in questo momento per onorare la memoria di questi nostri fratelli d'Italia che sono caduti. Non abbiamo nessuna intenzione di darla vinta a chi pensa che la distruzione dei nostri valori sia l'obiettivo per il quale consacrare la propria esistenza. Continueremo la nostra lotta perché tutti uniti possiamo affermare un'idea di civiltà diversa da quella vista in azione in Bangladesh"
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