Il Terzo Mondo
L'espressione venne usata inizialmente da un giornalista francese e non indicava, come dopo diventerà abitudine, l'arretratezza e la miseria degli Stati avviati faticosamente ad uscire dalla colonizzazione europea per intraprendere la via della modernizzazione.
La dizione "Terzo Mondo" voleva echeggiare il "Terzo Stato", una realtà senza diritti, capace, però, di svolgere un ruolo rivoluzionario destinato a influenzare la Storia intera.
Si era nel secondo dopo-guerra e i mezzi di comunicazione parlavano dei due mondi, dei due modi di vedere il vivere sul pianeta: il capitalismo da un lato ed il blocco comunista dall'altro. Due visioni culturali e di vita che si fronteggiavano e che in certe fasi sembravano pronti per una guerra fra loro ed in altre fasi pronti a coesistere.
Il giornalista descriveva la situazione poco tranquilla di quel dopo-guerra e metteva in evidenza come la geografia del pianeta non finisse e non si limitasse ai due "blocchi" contrapposti ma esistesse un terzo polo... il più importante, ed in fondo il primo per cronologia. E' l'insieme d quello che chiamiamo, con il linguaggio delle Nazioni Unite, Paesi sottosviluppati, (...) e infine questo Terzo Mondo ignorato, sfruttato, disprezzato come il Terzo Stato, vuole, anche lui, essere qualcosa d'altro. (1)
Le nazioni del Terzo Mondo si riunirono per la prima volta a Bandung, nell'aprile 1955, su iniziativa del presidente indonesiano Sukarno, in accordo col premier indiano Nehru, lo jugoslavo Tito e l'egiziano Nasser.
Parteciparono a quel primo incontro 29 paesi che si auto-proclamarono "non-allineati" in termini di alleanze militari rispetto al Primo Mondo (Occidente= Nato) e al Secondo Mondo (Blocco comunista = Patto di Varsavia).
In quella riunione, rimasta storca, si determinò di rafforzare il processo di de-colonizzazione in Asia ed in Africa.
Da quella conferenza in Indonesia e dalla successiva crisi di Suez iniziò la fase di "cllasso" del colonialismo "anglo-francese" nel mondo.
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(1) "Questa espressione l'ho creata e usata per la prima volta nel settimanale francese 'L'Observateur' del 14 agost 1952"; Alfred Sauvy, Note sur l'origine de l'expressin 'Tiers Mnde'.
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