
E' ovvio che si tratta di un azzardo che fa leva sulla capacità di indurre, presso la percezione generale, il convincimento che esista correlazione fra i successi personali del giovanilismo e gli interessi comunitari.
Questo nuovo modo di vivere in politica da solo non basta, anche perché il giovanilismo enfatizzato con la disinvoltura e in modo scenografico, non è inedito nei libri di storia e paventa anche antipatiche nostalgie.
Per rinnovare la vita politica non basta cavalcare onde emotive di trasposizione tra la vanità dei cittadini e quella dei leader.
L’individualismo dei nuovi protagonisti politici (che siano locali o nazionali) non costituisce nulla di nuovo e nulla di taumaturgico.
L’anima dei popoli e lo spirito autentico della politica, non stanno nel saper sfociare giovanilismo e/o prestanza fisica, ma sono deposte nella forza dei valori e delle idee, temi che non si rinnovano escogitando affascinanti espedienti.
La Politica e l'Amministrare la cosa pubblica non si improvvisano; ad esse si attinge dalla cultura, dal pensiero, dalla capacità dialettica che non è arte argomentativa di saper prendere in giro il prossimo ma saggezza della sintesi.
L’anima dei popoli e lo spirito della politica, non si scaricano dal web oppure appiccicando qua e là "like=mi piace", si ricavano dai valori sedimentati nella memoria.
E’ dal passato che può scaturire l’energia di un autentico progresso che consolidi e rinnovi il senso del presente. Quella traccia indispensabile per costruire ogni possibile e credibile futuro.
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