Quello con le popolazioni islamiche non è un confronto di religione.
La religione, il
Dio monoteista che per ebrei-cristiani ed islamici è lo stesso non ha nulla a
che fare con il fanatismo ed il fondamentalismo dei folli che ammazzano esseri umani.
Se di confronto si deve parlare esso va fatto fra due civiltà.
La civiltà
occidentale che ha fatto propri, dopo l'illuminismo, i “diritti dell’uomo” e la civiltà “altra” dei
fondamentalisti che ignora ad oggi il valore dell’essere umano, il valore non
solo di chi la pensa come loro, ma anche di chi la pensa molto diversamente da
loro.
Quanto racconta Atta Wehabrebi, trafficante di migranti ora divenuto
collaboratore di giustizia, è espressivo del ritardo di civiltà, nient’altro. Ed il ritardo di civiltà non ha nulla a che fare con la religione: "Queste
persone che non possono pagare le traversate in mare vengono consegnate a degli
egiziani che li uccidono per prelevarne gli organi e rivenderli al Cairo per
una somma di circa 15.000 dollari.
In particolare questi egiziani vengono
attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche”.
Preoccupa -ancora- e deve far riflettere
Lascia a pensare il silenzio dei leaders
islamici, dei capi di governo e di stato (dal Marocco all'Indonesia), sulla strage di Dacca.
Il nostro
mondo, quello occidentale, si attenderebbe una condanna irrevocabile dei
tagliagole e dei fondamentalisti. Invece nulla.
Tutto questo non ha nulla a che fare con la
religione, con le religioni.
Il vero confronto è fra due civiltà. Quella cristiana-laicizzata
e secolarizzata dell’occidente e quella islamica-fondamentalista ancora
imbrigliata all’epoca, che da noi esistette, delle crociate.
Pure allora -nel periodo delle crociate- i
“cristiani” erano tagliagole e ogni volte che compivano stragi di non cristiani gridavano "Dio lo vuole".
L'Occidente, Giovanni Paolo II, di quel modo di essere "uomini" e di essere "cristiani" si sono ravveduti, non perchè i testi religiosi sono cambiati, ma perchè la civiltà, il modo di vedere e leggere il mondo -da noi- è cambiato.
I testi religiosi, da noi, sono rimasti quelli di quando pure noi eravamo tagliagole, non solo contro gli islamici ma contro i cristiani, i più cristiani di noi (cfr. guerre di religione fra cristiani, assalto alla città di Costantinopoli etc. etc.)
Ecco perché le religioni non hanno nulla a che
fare con i fatti di Dacca. Quelli non sono modi di essere e di volere religiosi.
Bisogna che noi aiutiamo gli sfruttati (da noi) del mondo a superare il divario di civiltà.
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