La bellezza siciliana
arabo-normanna è patrimonio dell’umanità.
Il fascino della cattedrale di
Palermo, di Monreale e Cefalù, le cupole della chiesa di San Giovanni degli
Eremiti e quella della Martorana, lo splendore di Palazzo Reale, la sede del
parlamento più antico d’Europa, hanno convinto la commissione dell’Unesco, oggi
riunita a Bonn, ad iscrivere l’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e
Cefalù nella World Heritage List.
La Sicilia conquista così il settimo riconoscimento dell’Unesco e il primato di regione con il più alto numero di siti elevati a patrimonio dell’umanità. Si tratta di un titolo che arriva a distanza di qualche anno, da quando nel 2010 l’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, raccolse la proposta della commissione Unesco Italia di lanciare la candidatura.
La Sicilia conquista così il settimo riconoscimento dell’Unesco e il primato di regione con il più alto numero di siti elevati a patrimonio dell’umanità. Si tratta di un titolo che arriva a distanza di qualche anno, da quando nel 2010 l’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, raccolse la proposta della commissione Unesco Italia di lanciare la candidatura.
L’itinerario
arabo-normanno è costituito da nove monumenti, di cui sette solo a Palermo,
come
-il Palazzo Reale con la cappella Palatina,
-la chiesa di San Giovanni degli
Eremiti
-e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio (nota come chiesa della
Martorana),
-la chiesa di San Cataldo,
-la cattedrale di Palermo,
-il palazzo
della Zisa,
-ponte dell’Ammiraglio.
Gli ultimi due sono le cattedrali, con i
rispettivi chiostri, di Cefalù e Monreale. «Questo riconoscimento è un motivo
d’orgoglio ed è una grande gioia per Palermo e i palermitani, ma anche per
tutti i siciliani - ha detto da Bonn il sindaco Leoluca Orlando - Sette
monumenti su nove a Palermo, e sarà certamente volano di sviluppo turistico e
nuova economia per Palermo e per tutta la Sicilia».
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