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martedì 9 dicembre 2014

ISEE. Verranno meno le dichiarazioni "furbe"

Dal 1° gennaio 2015 avremo il nuovo Isee, noto come nuovo «riccometro»
Il decreto attuativo è stato pubblicato lo scorso 17 novembre, in Gazzetta Ufficiale. Come noto l'Isee risale al 1998, quando fu introdotto per la prima volta l'Indicatore della situazione economica equivalente. Con esso la macchina pubblica doveva dotarsi di uno strumento per la valutazione dell'accesso delle famiglie italiane alle diverse agevolazioni e alle prestazioni sociali previste dalla legge.

Ora si è deciso di agire nei confronti di tutti quei soggetti che hanno indebitamente usufruito dei benefici e delle agevolazioni previste dallo Stato per le categorie sociali più bisognose: Chi ha sfruttato le dichiarazioni contenenti dati falsi, non può essere semplicemente definito «furbetto» come riportato da più parti, perché non solo ha impedito che le risorse venissero usate per chi realmente necessitante, ma ha anche intasato l'intero sistema per un mero vantaggio personale. 

I controlli, quanto mai manchevoli finora, avverranno, nelle intenzioni del legislatore, ex ante piuttosto che ex post: sarà la Superanagrafe tributaria a fornire le informazioni di carattere appunto anagrafico, reddituale, patrimoniale utili alla determinazione della situazione del nucleo familiare. 

Per far ciò il nuovo indicatore procederà con un computo all'interno del patrimonio dell'anziano sia delle donazioni successive alle domande di ricovero sia di quelle a vantaggio di persone tenute agli alimenti, fatte nei precedenti tre anni. O ancora si cercheranno di limitare i casi in cui il genitore naturale non coniugato, al fine di ottenere un Isee inferiore per il figlio, (ottenendo quindi tariffe
vantaggiose per l'accesso agli asili nido) acquisisca la residenza in una abitazione diversa, in maniera del tutto fittizia. 

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