Nuove tasse sui terreni agricoli e coinvolgimento dei Comuni.
L'Imu sui terreni agricoli, questo ulteriore balzello, è il colpo di grazia inferto ad una agricoltura, quella meridionale, che dopo le crisi di mercato, le calamità naturali ricorrenti, i danni agli oliveti, ai vigneti, a numerose produzioni ortofrutticole non è in condizione di soddisfare l'appetito famelico della finanza pubblica.
Quanto alla cosiddetta mini-proroga al 26 gennaio si rivelerà una doppia beffa per gli agricoltori. Infatti, tra rimborsi e conguagli, i contribuenti si troveranno a dover far fronte alle ingiustizie dell'ennesima tassa che pone un'enorme ipoteca sulle potenzialità di sviluppo dell'economia agricola. La stessa che già nel 2014 ha registrato risultati disastrosi.
Di qui l'opportunità di rivedere i parametri Imu per i terreni ex montani, attraverso la sospensione totale dell'imposta per il 2014 con la prospettiva di eliminarla del tutto.
Il rinvio disposto dal governo fino al 26 gennaio, infatti, non basta a risolvere il problema.
Non è ammissibile che si faccia cassa sulle spalle di produttori che nonostante tutto si adoperano per la crescita economica e per mantenere a coltura terreni che rischiano, se abbandonati, ad alimentare il dissesto idro-geologico.
Nessun commento:
Posta un commento