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mercoledì 17 dicembre 2014

Sicilia. La poverta' torna a convivere fra noi

Da un rapporto delle Acli e' dato conoscere che una famiglia siciliana su due rientra nella classe di reddito più povera, mentre la povertà relativa ne coinvolge una su tre, contro una media italiana del 12,7%.
 Le famiglie siciliane hanno minori margini per far fronte a spese improvvise o per mettere da parte un gruzzoletto da utilizzare in caso di bisogno; sono impoverite e socialmente vulnerabili, piegate dalla disoccupazione che nell'Isola è passata dal 14,7% del 2010 al 21% del 2013. 
Ad ogni euro dedicato per far fronte alle spese incomprimibili corrispondono circa 3 centesimi dedicati al tempo libero (il dato nazionale è quasi il doppio) e dunque allo sport, alla cultura, all’investimento sull’istruzione d’eccellenza.

La distribuzione del reddito  non trova adeguata risposta dei Comuni siciliani, che investono soltanto il 4,7% del budget a loro disposizione nelle politiche di contrasto alla povertà. Inoltre, la fragilità delle famiglie siciliane emerge anche dallo studio della struttura dei consumi: in Sicilia 1/3 della spesa viene dedicata ai generi alimentari (27,1% vs il 19,4% nazionale), mentre incidono meno le spese per l’abitazione e per la sanità. Sommando tutte le spese necessarie, ossia quelle difficili da eliminare (abitazione- energia-sanità-trasporti-istruzione-alimentari), la situazione appare in tutta la sua drammaticità: in Sicilia il 74,8% delle spese effettuate dalle famiglie sono incomprimibili. Impossibile risparmiare o concedersi svaghi.

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