Anche a Contessa da parecchi anni si inizia a respirare
l'atmosfera natalizia dalla fine del
mese di novembre, quando i negozi cominciano ad ornare scaffali, merci e
vetrine con gli addobbi natalizi.
un grande ostensorio di pasta e fichi |
Dopo
la festa dell'Immacolata cominciano a vedersi i primi alberelli, ornati di
palline colorate e di luci, e nei bar, nei supermercati e nei negozi di
alimentari in bella vista sono esposti
panettoni e spumanti.
In piazza viene sistemato solitamente un grande albero ornato con
palline e festoni e non sono rari i balconi ornati addobbi natalizi.
Una considerazione a parte meritano i giocattoli da regalare ai
bambini a Natale o alla Befana. Ce ne sono di tutti i tipi, semplici e
sofisticati, da pochi soldi o molto costosi, tutti già noti ai bambini anche
nei dettagli, per la pressante pubblicità che viene fatta con ogni mezzo. Chi
ha superato i 50 anni nota immediatamente la grande differenza tra il Natale
celebrato oggi e quello vissuto nella sua infanzia, differenza che riguarda non solo l'aspetto religioso, ma anche
quello sociale, economico e culturale.
sfornato (frogia) di erbe e ricotta |
In primo luogo per la maggior parte dei contessioti il Natale era
una grande festa religiosa con notevole partecipazione alle funzioni celebrate
sia nella parrocchia greca sia nella parrocchia latina.
Durante la novena di Natale, di buon mattino, quando era
ancora buio, ragazzi e adulti andavano alla messa, col freddo e tante volte con
la neve ed il gelo, ma felici di partecipare a qualcosa di nuovo e diverso con
i tradizionali canti natalizi.
Celebrate le feste di S. Nicola, dell'Immacolata e di S.
Lucia, l'attenzione era dedicata al
Natale: preparazione del presepe in chiesa (non tutti gli anni) o della grotta,
dove doveva nascere Gesù Bambino.
Nei boschi venivano raccolti muschio e arbusti di asparagi selvatici, che venivano
collocati su un ripiano e sistemati in maniera che sembrasse una grotta.
* torta tradizionale (cassata) e torta da pasticciere |
Sopra gli arbusti, all'esterno dell'originale grotta, venivano
collocati batuffoli di cotone, come se fossero fiocchi di neve. Questa
grotta custodiva la statuetta di Gesù
Bambino, nascosta però da un velo fino alla messa di mezzanotte della vigilia
di Natale, quando appunto il velo veniva rimosso. Nessuna famiglia preparava
allora il presepe in casa (salvo
rarissime eccezioni), non si facevano regali come é usanza ormai generalmente diffusa da alcuni anni.
Natale era una ricorrenza religiosa molto sentita e
festeggiata in chiesa e nelle famiglie,
perché occasione per ritrovarsi tra amici e parenti a tavola insieme per consumare
una pranzo abbondante, molto atteso,
apprezzato e gratificante, perché allora purtroppo un pranzo con tante portate
(primo, secondo, dolce, frutta, ecc.), almeno per la maggior parte della gente,
oltre che a Natale era preparato in
poche altre rare ricorrenze annuali (Epifania, S. Giuseppe e otto
settembre).
pupi, mastrazzole, paste |
Un cenno particolare
meritano i dolci, che oggi si possono comprare, sia quelli di produzione
industriale sia quelli (solo alcuni) della tradizione locale di produzione
artigianale. In alcune famiglie, sia a Contessa sia nei luoghi di emigrazione,
vengono ancora preparati, secondo la tradizione, i dolci (pupi con ripieno di fichi, sfingi,
paste, cannoli, cassata, pignolata, ecc),
il cenone della vigilia (baccalà, salsiccia, cardi, ecc.) ed il
pranzo di Natale con menù speciale (pasta,carne, contorno, dolci,..) secondo
l'esperienza, la fantasia e l'abilità della "cuoca" di casa.
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