La vigilia della manifestazione di protesta di oggi
-proclamata dalla CGIL e UIL e a cui partecipa pure l'UGL- era stata
movimentata dal divieto del ministro dei trasposti, Maurizio Lupi, di far
partecipare i lavoratori delle ferrovie, fino al punto di disporre (sulla scorta di una
determinazione dell'Autority sugli scioperi-) la loro precettazione.
L'intervento del premier Matteo Renzi, che ha parlato dello
sciopero come di un "momento di alta protesta" legittimo, ha prodotto
la revoca della precettazione.
Matteo Renzi ha sottolineato "il profondo rispetto per i
sindacati anche se io non sono d'accordo con le loro ragioni. Buon lavoro a chi
lavora e in bocca al lupo a chi sciopera, con rispetto e senza polemiche",
ha detto abbassando il tono dello scontro.
Ha aggiunto "non la pensiamo come loro, ma cambieremo il
Paese anche per loro".
Allo sciopero generale non aderisce la Cisl, scesa in piazza il primo dicembre con le sole categorie del pubblico impiego e la richiesta del rinnovo contrattuale.
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