Abbiamo avuto modo di scoprire nelle settimane scorse, con amarezza, che nel nostro paesino, una realtà che da due secoli ha saputo esportare nient'altro che "emigranti", esistono ambienti -a quanto pare oggi influenti- che disprezzano, sin dall'idea, di ospitare nella realtà locale (dove il 70% delle abitazioni risultano non occupate) immigrati.
Non immigrati clandestini qualunque, bensì persone in attesa che trascorrano i tempi necessari per le verifiche previste dalla legge per ottenere i "permessi di soggiorno" in relazione allo stato
-di profughi che abbandonano la propria patria per ragioni di guerra
-di persecuzione politica, religiosa o etnica,
-o in attesa di poter raggiungere i paesi del Nord Europa.
Avere scoperto questo aspetto del nostro paesino, dove non esiste famiglia che non abbia parenti nel resto del mondo è stato per noi sconvolgente. Nessun contessioto ha, infatti, a nostro giudizio, titolo per arrogarsi dei peggiori istinti razzistici.
Nel mondo esistono molti più contessioti, o originari contessioti, di quanti ne esistano qui, in questo lembo di Sicilia.
Ci fa piacere, a noi che scriviamo, apprendere che qualcosa si muove sulla riforma della cittadinanza per i figli degli immigrati, che potrebbe essere legge entro l'estate.
Come verrà superato lo ius sanguinis , però, è tutto da vedere: in Parlamento c'è chi la vuole riconoscere a chi nasce in Italia, a patto che i genitori siano legalmente residenti: lo ius soli temperato E c'è chi invece la condiziona al completamento di un ciclo di studi: lo ius culturae . «Il rischio è che per mediare si arrivi a una "riformina" che non serve a nessuno.
Si battono per la riforma dell'attuale legge 91 del 1992 tra le tante organizzazini: Acli, Arci, Caritas, Centro Astalli, Cgil, Emmaus, Libera, Cnca, Migrantes, Tavola della Pace, Ugl, Uil, Legambiente, Sant'Egidio.
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