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domenica 20 settembre 2020

L'Italia fascistizzata. ll razzismo emergente dai discorsi politici, mediatici e istituzionali dei nostri giorni (3)

 Il  Fascismo, oltre che la dittatura,

realizzò uno stato totalitario?

Esiste molta storiografia che sostiene che nonostante il fascismo abbia provato per venti anni di fascistizzare gli italiani, contemporaneamente avvenne un processo inverso, forse non meno rilevante. La grande massa della popolazione, quella stessa che inneggiava convintamente il duce ed il regime, con i suoi comportamenti quotidiani si adoperò ad "italianizzare" il fascismo, ossia di attenuare tutte le punte di radicalismo totalitario che, forse per ragioni storiche e culturali, non appartenevano al modo di essere e di vivere da italiani.

Gabriele D'Annunzio
Fu un acerrimo nazionalista
e, secondo gli storici, avido
di interpretare un ruolo
storico. Uscì dalla prima
guerra mondiale  da eroe
nazionale. Quando scoppiò
la questione di Fiume as-
sunse la guida dei nazionalisti
e da quel ruolo guidò la
spedizione di Fiume.
Le modalità e l'atmosfera
di quella iniziativa 
preannunciarono in molti
tratti ciò che sarebbe
stato il Fascismo.
Per alcune pagine del Blog vogliamo riflettere su ciò che ha scritto la studiosa tedesca Hannah Arendth: "una dittatura totalitaria non cerca solo di ottenere l’obbedienza assoluta dei cittadini privati di ogni libertà. Vuole conquistare la loro anima, vuole convertirli a un credo totalitario come una religione, una religione laica di cui i cittadini devono diventare i fedeli". E poi ancora "Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista o fascista  convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c'è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso".

 Il Fascismo italiano provò a realizzare un regime totalitario, e purtroppo compì troppi atti e danni in quel senso,  ma non fu fortunatamente  in grado di perseguire e raggiungere all'intero il modello che si proponeva, quello hitleriano. In rapporto al quadro tedesco, molti storici -scrive Giovanni Ballardelli-, l'Italia  rimase a lungo lontana da quel modello; compì tuttavia una accellerazione sul versante antisemita nel 1938 e così facendo tradì la sua stessa impostazione delle origini, se è vero che fra i fascisti della prima ora, tra gli stessi squadristi vi erano parecchi ebrei. Simili circostanze non esistettero mai nelle file naziste.

La svolta "totalitaria" del 1938, l'antisemitismo istituzionalizzato,  è a giudizio degli storici ancora più drammatica, perchè da allora il totalitarismo italiano divenne assai simile, fu imitazione di quello tedesco. Produsse gli stessi danni.


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