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domenica 6 settembre 2020

Arretratezza sociale. Diritti negati, furberie, inventive, compromessi (4)

 Lo leggiamo sui giornali: nel passato recente e recentissimo nella sanità regionale il denaro pubblico è più che stato sprecato, è stato sostanzialmente rubato. Ci ricorderemo tutti che un soggetto che era stato messo a capo di un sistema, di un apparato a garanzia del denaro pubblico in quanto era stato -mesi prima- premiato con attestati e attributi per l'integrità personale, e poi si è scoperto che stava, proprio lui, a capo di un apparato di ruberia. 

Dal Sud 300mila viaggi della speranza
ogni anno
Non parliamo poi di quanto noi meridionali paghiamo la gestione politica e clientelare che ancora -regolarmente- continua nell'indifferenza; come la paghiamo ? con la bassa qualità dei servizi, mandando altrove le vere professionalità perchè quel primariato, di volta in volta,  lo dobbiamo assegnare non a chi è riconosciuto professionalmente corretto e preparato, ma al cognato del cugino di mio nipote.

Il risultato di questa nostra breve riflessione sulla terra di Sicilia spiega che in Italia, in un unico paese, esistono "sistemi sanitari" del tutto diversi, in termini di qualità ed efficienza. Disponiamo infatti di ben venti sistemi sanitari. A sostenerlo oltre al cittadino comune è pure la Corte dei Conti (i livelli essenziali di assistenza sanitaria sono molto diversi da Nord a Sud).  La Lombardia, in base ad alcuni parametri ufficialmente riconosciuti,  ha un punteggio di 212, la Toscana di 216, la Sicilia di 160. La Campania va peggio di noi a 153 punti, la Calabria ad appena 136 punti.

Comprendiamo quindi le recenti ire di Musumeci, purtroppo arrivate in questi ultimi giorni, dopo che finora non aveva saputo (in tre anni di suo governo) porre sotto controllo il fiume di denaro che solo teoricamente veniva speso nell'interesse dei cittadini.

Con i numeri (ma soprattutto con ciò che capita a ciascuno di noi quando abbiamo bisogno delle prestazioni) che girano sulla stampa, e pure sulla pubblicistica corrente,  si capisce bene come sarebbe stata davvero una strage se da noi avessimo avuto gli stessi numeri di contagi del Settentrione. Non dimentichiamoci -comunque- che la Sicilia e le altre regioni meridionali sono  quelle che alimentano le migliaia e migliaia di "viaggi della Speranza", dal Sud al Nord.

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