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venerdì 4 settembre 2020

5 Settembre

Il 5 settembre 1972 avvenne il triste fatto ricordato col nome di massacro di Monaco. Dei terroristi palestinesi fecero irruzione nel villaggio Olimpico, durante le Olimpiadi nella città bavarese, uccisero due atleti della squadra israeliana e ne presero altri 9 in ostaggio.

Quelle furono le Olimpiadi più ricche di atleti e nazioni fino ad allora: furono settemila in rappresentanza di 120 paesi. Un intento simbolico di quell’edizione era celebrare in Germania la pace consolidata dopo la Seconda guerra mondiale, ma fallì drammaticamente.

Alle 4 del mattino, otto membri di Settembre nero, un movimento affiliato all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Yasser Arafat, entrarono senza troppe difficoltà nel villaggio olimpico, aiutati a scavalcare la recinzione da un gruppo di atleti americani che avevano bevuto e non si resero conto di quello che stavano facendo. I terroristi fecero irruzione nella palazzina degli atleti israeliani: ne uccisero subito due e ne sequestrarono altri nove.

Le trattative. I terroristi, con due fogli di carta lanciati dal balcone e raccolti da un poliziotto tedesco, chiesero la liberazione di 234 palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane e di due terroristi tedeschi, e pretesero tre aerei per lasciare la Germania. La scadenza dell’ultimatum era fissata per quattro ore dopo, alle 9:00 del mattino.

Willy Brandt (Cancelliere della Germania Ovest) prese contatti con il primo ministro israeliano Golda Meir, la quale si oppose a qualsiasi tipo di trattativa. La Germania scelse però di iniziare una lunga trattativa con i terroristi che avanzavano sempre nuove richieste e rimandavano di ora in ora l’ultimatum. Il programma delle Olimpiadi proseguì regolarmente, nonostante la notizia del rapimento si fosse ormai diffusa in tutto il mondo.

Si rivelò fallimentare il piano messo in campo dal governo tedesco con la promessa ai terroristi di trasferirli insieme agli ostaggi dall'aeroporto di Furstenfeldbruck a quello de Il Cariro (Egitto). Nel corso dell’operazione morirono tutti gli atleti sequestrati, cinque terroristi e un poliziotto tedesco. Gli altri tre terroristi furono arrestati.

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