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venerdì 9 ottobre 2015

Piccoli Comuni. Alcuni politicanti pensano che sia bene abolirli; in realtà sono (dovrebbero essere) l'ultimo presidio delle istituzioni nelle aree dove massimo è il disinteresse

Piuttosto che dare solidarietà ai sindaci dei piccoli comuni in lotta contro il degrado economico e sociale, dove nessuna "Autorità" ha voglia di intervenire perchè lì non è facile raccogliere consenso sociale nè investire per conseguire laute "tangenti per il partito", i politicanti  pensano, ipotizzano, di accorpare e/o comunque abolire i piccoli comuni. 
Ai politicanti dei nostri giorni è difficile spiegare che, invece, serve il "rilancio istituzionale" dei piccoli comuni, ed è pure difficile  ricordare che spesso rappresentano l'unico presidio dello Stato sul territorio, ma soprattutto sono una inestimabile risorsa di questo Paese che si chiama Italia.

La pesantezza amministrativa dei piccoli comuni
I pesanti tagli ai trasferimenti di risorse statali, 
il patto di stabilità, 
le difficoltà di riscossione fiscale, 
il fenomeno dello spopolamento, 
l'obbligatorietà delle gestioni associate 
e la centrale unica di committenza 
sono tutti oneri che paralizzano l'autonomia e il ruolo istituzionale, aggravando il disagio economico sociale degli enti di minore dimensione demografica. 

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