Clima culturale … della contemporaneità: il senso… del vivere

 Nuovi orientamenti di pensiero

all'inizio del Novecento

Giolitti e Turati

All'inizio del Novecento si ha una fase quasi magica di rifioritura culturale: 1) l'istituzione dei premi Nobel (1901)  consente ampi finanziamenti pubblici e conseguenti avvii di studi e dialoghi con l'intero mondo culturale. 2) Le grandi teorizzazioni sociali, politiche ed economiche arrivano alla teoria dell'evoluzione della specie (elaborata da Charles Darwin). 3) La lotta per la sopravvivenza, quella che regola la vita animale offre parecchi spunti per interpretare le dinamiche sociali e da qui viene elaborata quella sorta di "darwinismo sociale" che -da taluni- viene posta in termini scientifici in quell'inizio del Novecento alla base del capitalismo esasperato. 4) Karl Marx, pur partendo dalla medesima base darwiniana propone, piuttosto che la lotta per la sopravvivenza, una sorta di alleanza umana alla ricerca di una progressiva e comune ricerca del miglioramento.

 Il clima di totale fiducia nel progresso e nel cambiamento sociale e le aperture di dialogo fra i vari stati non riescono tuttavia a frantumare le crescenti tensioni che continuavano a lacerare la vita nei paesi più poveri del continente. Nell'Europa orientale si assiste a discordanti prese di posizione di quelle che allora si ritenevano le "Grandi potenze continentali". Queste non procedevano con i loro eserciti ad intervenire solo perchè era difficile decifrare cosa avrebbe fatto la nuova Russia rivoluzionaria rispetto alle intenzioni dei paesi occidentali sulla confusione nei Balcani che, storicamente, erano state protette dallo zarismo.

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 Il 10 giugno 1900, in Italia si svolgono le elezioni politiche, che vedono la partecipazione del 58,3% degli aventi diritto. Allora per votare vi erano dei limiti di istruzione scolastica e di censo.  Avanzò in quella tornata la Sinistra socialista e sebbene le varie formazioni governative persero terreno esse mantennero la maggioranza.