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martedì 1 ottobre 2024

Pagine di Storia. Cento anni fa... accadeva (3)

Il capitalismo di Stato 

La politica economica di Lenin

Nel 1921, al Congresso del Komintern (= l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti, attiva dal 1919 al 1943), Lenin commenta in cosa debba consistere il "capitalismo di stato". Da quando in Russia ha preso il potere esclusivo il Partito comunista la "produzione" è sempre stata bassa. Le imprese minerarie e le fabbriche e la stessa agricoltura sono rispettivamente ai livelli pre-bellici del 21%, 22% e 38%.

Dal 1922 il Partito decide di introdurre un nuovo rublo (svalutatro) e un sistema ad economia mista che vede l'agricoltura, i servizi ed il commercio riaffidati ai privati mentre l'industria mineraria, l'industria pesante a toitale gestione statale. Si decide che persino gli investimenti privati/esteri possono tornare entro piani fissati dallo Stato.

Dal sistema rivoluzionario che aveva imposto la requisizione (arbitraria=senza regole) dei prodotti agricoli ai contadini, viene consentito ad essi di vendere sul mercato privato le loro "delimitate" eccedenze. Vengono pure consentiti i salari a cottimo e reintrodotti per gli impiegati stipendi in relazione alla produttività (=viene, in pratica, eliminato l'appiattimento salariale e professionale). Dopo più episodi repressivi nei confronti di varie categorie operaie, il governo decide di modificarer il pugno duro nei confronti di tante categorie professionali ma all'interno dello stesso Partito Comunista, unico abilitato ad agire, viene vietata la costituzione di gruppi (=correnti) cosicchè viene spento ogni dibattito interno. Su questo risvolto resterà memorabile la frase di Trotzkij: "Il Partito ha sempre ragione".. In buona sostanza da quel 1921 ogni tipo di opposizione o dissenso diventa oggetto e materia della Polizia di Stato.

Lenin da quel 1922 è costretto su una sedia a rotelle a causa di un ictus e vorrebbe essere ancora il regista derlla Nep (la nuova politica). Dopo la sua morte (1924) una serie di cattivi raccolti agricoli mettono in seria difficoltà il quadro politico imposto dal Partito. Nel 1929 la Russia, paese esportatore di derrate agricole è costretto invece a importare cereali. Nascono inconvenienti e lotte interne al Partito: la posta in gioco è ormai il potere assoluto.

(Segue)

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