Sergio Mattarella e Bajram Segaj a Piana degli Albanesi |
In pratica già più giudici si sono espressi nelle settimane scorse in identico modo in altri paesi dell’Unione decidendo di non convalidare il trattenimento di cittadini stranieri che, dopo lo sbarco in Italia, sono stati trasferiti in centri di permanenza che si trovano in Italia. Tutte queste ordinanze emesse nelle ultime due settimane si basano su una sentenza della Corte di giustizia europea che il 4 ottobre scorso ha ridefinito il criterio di «Paese sicuro» ponendo dei vincoli stretti alla possibilità di rimpatriare i migranti negli Stati di provenienza.
Il caso preso in esame a Lussemburgo, e che guida la Magistratura italiana, riguardava un cittadino moldavo giunto nella Repubblica Ceca e nei confronti del quale era stata attivata la procedura di espulsione. Ed, ovviamente, come sempre accade per le pronunce della Corte di giustizia, il principio deve essere esteso e quindi applicato da tutti gli Stati membri. Su questo presupposto la Magistratura italiana ha ritenuto l’apertura dei centri degli immigrati in Albania non aderenti al protocollo sui centri di gestione per migranti di Shengjin e Gjader.
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Il diritto e le ragioni politiche
Il diniego della convalida, si legge in una nota del Tribunale di Roma, «è dovuto all’impossibilità di riconoscere come “Paesi sicuri” gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera». La presidente della sezione Luciana Sangiovanni ha chiarito che «i trattenimenti non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti per i giudici nazionali e per l’amministrazione, enunciati dalla recente pronuncia della Corte europea». Anche il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia è sceso in campo: «L’ordinamento sovranazionale che considera l’Egitto e il Bangladesh tra i Paesi non sicuri prevale».
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Coincidenze storiche
Nella giornata odierna a Contessa E. sarà in visita il presidente d’Albania Bajram Begaj, dopo la grande accoglienza popolare ricevuta ieri a Piana degli Albanesi alla presenza del Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella.
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