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domenica 6 ottobre 2024

La domenica serve anche per riflettere

 La predicazione alla comparsa

di Gesu' 

inquadratura storica

 A giudizio di più storici la comparsa nella vita pubblica e la predicazione di Gesù nell'Israele sotto l'Impero romano non presentava momenti di particolare drammaticità storica. Gesù di Nazaret (sentitosi chiamato dallo Spirito) iniziò a predicare nella regione della Galilea in un periodo storico in cui già Erode il Grande era morto da tempo, nell'anno 4 a.C., e la Palestina era stata divisa (nell'anno 6 d.C.) in Giudea e Samaria con lo stato giuridico di province romane.

 Quei provvedimenti imperiali avevano -già decenni prima- provocato rivolte sanguinose che avevano portato alla ribalta la figura di Giuda di Gamala, detto il Galileo  (=  un condottiero ebreo antico pretendente al trono d'Israele, rivendicando una discendenza dalla dinastia degli Asmonei, spodestata dalla dinastia erodiana). Lo storico romano Tacito nelle sue Storie scrive che sotto Tiberio in Palestina regnava la pace, sebbene alcuni incidenti (tenuti sotto controllo) avvennero durante la prefettura del governatore romano Ponzio Pilato (periodo 26-36 d.C.).

 Gli storici fissano l'inizio della predicazione di Gesù (verosimilmente fra l'anno 28-29), quando la vicenda di ribellione di Giuda il Galileo era trascorsa da oltre venti anni e la rivolta degli ebrei contro l'Impero (anni 66-73) era ancora da venire.

 La tradizione ed i Vangeli inquadrano la comparsa di Gesù in Galilea non soltanto guarendo malati e scacciando demoni (come altri guaritori ed esorcisti del tempo facevano), ma annunciando che la instaurazione del Regno di Dio era imminente (Mc. 1,14-15; Mt. 4,17) e presentando se stesso come il Messia di Israele (Mc. 8,27-29; Mt. 16,13-16). Però per la durata della vita pubblica di Gesù, fino alla decisione di andare a Gerusalemme, non emerge più il discorso dell'eventuale dignità messianica rispetto alla venuta del Regno di Dio.

 Nelle beatitudini e pure nelle parabole l'annuncio del regno di Dio non esiste nessun invito a prendere le armi contro i Romani, cosa che invece portò avanti Giuda il Galileo. Gesù affermava che gli oppressi che riponevano fiducia in Dio Padre avrebbero avuto riconosciuto il loro diritto di fronte agli oppressori.


Una riflessione dei nostri giorni di

 Andrea Riccardi

«Le religioni non sono fossili che la modernità e il pensare scientifico alla fine seppelliranno, come ha pure creduto buona parte del pensiero pubblico occidentale. Sono organismi vivi: raccolgono gli aneliti di comunità radicate nelle terre, vicine al dolore, alla gioia e al sudore delle persone. Restano in genere sulla terra e tra le case: la sinagoga, la chiesa, la moschea, il tempio. Ho visto la preghiera dei disperati in luoghi disumani o nei viaggi terribili dei profughi».

Chi è?

Andrea Riccardi (nt. a Roma il 16 gennaio 1950) fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è storico e ordinario di Storia Contemporanea a Roma Tre del mondo Contemporaneo e in particolare del cristianesimo. È stato Ministro per l'integrazione della Repubblica Italiana (2011-2013).

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