La Sicilia tutta, quella dei politicanti corrotti e ladri, quella dei mafiosi, quella degli ipocriti, in queste ore si mescola nelle processioni cristiane del venerdi' santo, in mezzo ai sempre meno numerosi credenti che -da soli- avvertono il significato della "storica" e permanente rievocazione della crocifissione dell'umile, del povero, dello straniero.
Viviamo tempi di grande trasformazione sociale, economica e civile e -ipocritamente- fingiamo di non rilevare che siamo passati da una cultura cristiana a un secolarismo dominato dall'egoismo individualista.
Il Crocifisso
Quel nazareno che pende dalla croce e che in queste ore viene portato in processione in tutti i centri abitati della Sicilia è ancora oggi, qui da noi, segno di una eredita' e di un orientamento morale comune, seppure continuamente tradito.
E', nonostante la confusione nelle processioni di non credenti e di credenti, tuttora un punto di orientamento e parla di un Dio che si fa uomo e muore per l'uomo, che ama l'uomo e perdona l'uomo.
Quel nazareno che pende dalla croce e che in queste ore viene portato in processione in tutti i centri abitati della Sicilia è ancora oggi, qui da noi, segno di una eredita' e di un orientamento morale comune, seppure continuamente tradito.
E', nonostante la confusione nelle processioni di non credenti e di credenti, tuttora un punto di orientamento e parla di un Dio che si fa uomo e muore per l'uomo, che ama l'uomo e perdona l'uomo.
Questa visione di Dio, di per sé, esclude -alla luce dei fatti che capitano in Europa- il terrorismo e le guerre di religione in nome di Dio.
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