LA SICILIA-Catania
Una piazza "spacca" l'antimafia. E' polemica a Corleone dove oggi la commemorazione del sindacalista Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia nel 1948, viene macchiata dal "botta e risposta" tra Cgil e Comune sull'uso di una piazza.
Ieri sera la Cgil di Palermo è intervenuta con una nota ufficiale, «per fare chiarezza sul diniego giunto sull'uso della piazza centrale di Corleone, per la commemorazione di Placido Rizzotto». II sindacato ha deciso di rendere nota la lettera ricevuta dall'Amministrazione comunale il 25 febbraio scorso. «In riferimento alla nota della Cgil del 23 febbraio, nella quale si chiede, per la ricorrenza dell'anniversario dell'uccisione di Placido Rizzotto, l'uso di piazza Garibaldi per il giorno 10 marzo, dalle ore 9,30 alle ore 11,30 , per l'organizzazione di una manifestazione che miri a ricordare il suo sacrificio, - questo il testo dell'Amministrazione comunale corleonese - con la presente si comunica che l'amministrazione comunale ha già programmato per la stessa data, dalle ore 10 alle 11,30 , l'organizzazione dello stesso evento».
La piazza invocata dalla Cgil, dunque, l'ha tenuta per sé il Comune per svolgervi un'analoga manifestazione in ricordo del sindacalista assassinato nel dopoguerra.
«Noi, per antica abitudine - ha dichiarato il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo - abbiamo inoltrato la richiesta della piazza al sindaco per organizzare la commemorazione di un nostro sindacalista ucciso, ai cui funerali di Stato ha presenziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, come grande atto di riconoscimento per tutti i sindacalisti uccisi dalla mafia. Il sindaco, senza discutere ne con noi, ne con i dirigenti locali del sindacato ne con i familiari di Rizzotto, quest'anno ha ritenuto invece di non darci la piazza».
«È la prima volta - ha aggiunto il sindacalista - che accade. E' una nostra precisa scelta, quella di rivolgerci alle amministrazioni, ai sindaci in particolare. Noi abbiamo questa abitudine. In tutte le commemorazioni lo facciamo. E' stato così a Villabate per Nunzio Sansone, per Andrea Raia a Casteldaccia, per Filippo Intili a Caccamo, per Epifanio Li Puma a Bagheria. Quando commemoriamo i nostri dirigenti cerchiamo e invitiamo i familiari e i sindaci. E se per anni non abbiamo commemorato un sindacalista ucciso, abbiamo chiesto scusa ai familiari. E sempre, alle nostre iniziative, ci sono state le istituzioni politiche e militari e le associazioni della società civile».
«Per noi - ha concluso Enzo Campo - i dirigenti sindacali uccisi rappresentano la memoria, la storia, di tutta l'Italia. Noi abbiamo questo orgoglio. La nostra memoria non è di parte ma è la memoria collettiva nazionale». Oggi il segretario della Cgil Enzo Campo chiederà alla presidente della commissione nazionale antimafia Rosy Bindi, presente a Palermo per un convegno della Cgil Sicilia, di intervenire sulla vicenda per fare chiarezza.
Sarebbe stato più semplice organizzare un unico evento, nella stessa piazza. E invece, ancora una volta, il fronte antimafia si ritrova con una polemica che si poteva evitare.
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